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Biografia di Zucchero |
Cantautore
Un'anima blues nel corpo di un bianco: il 25 settembre 1955 Roncocesi (provincia di Reggio Emilia) sembra un po' il sud degli States, e il piccolo Adelmo Fornaciari riceve i cromosomi giusti per diventare il primo italiano a saper fare del gran rhythm'n'blues.
Prima che il pubblico si accorga di lui ci vuole un maestro di scuola e 3 band giovanili: il maestro è quello che gli affibbia il soprannome Zucchero, le band sono quelle in cui si fa le ossa e perfeziona il suo particolarissimo stile canoro (Le Nuove Luci, Sugar & Daniel e Sugar & Candies).
Poi arriva l'anno 1981 e l'onda del successo inizia a sollevarlo in direzione della cresta: la vittoria al Festival di Castrocaro con il brano "Canto Te" è seguita l'anno successivo dalla prima partecipazione al Festival di Sanremo e 2 anni dopo dal primo album ("Un Po' Di Zucchero") e dalla seconda partecipazione a Sanremo.
Ma qualcosa non soddisfa Zucchero, che ancora non ha trovato il giusto equilibrio musicale e che decide di prendersi una pausa per volare in California a trovare Corrado Rustici e conoscere Randy Jackson: è esattamente ciò di cui ha bisogno per trovare una più matura mescolanza fra canzone melodica e rhythm'n'blues. Torna a Sanremo per la terza volta, presenta il brano "Donne", arriva penultimo ma conquista il cuore e le orecchie degli italiani. Si ripete una formula che a Sanremo ha esempi illustri: piazzarsi male significa sfondare definitivamente nel mondo della musica, e infatti il successo di "Donne" spinge alto in classifica il suo album #2 ("Zucchero & The Randy Jackson Band", anno 1985).
Quanto solido sia il successo ottenuto lo si capisce l'anno successivo: Zucchero pubblica "Rispetto", conquista la prima posizione nella hit parade italiana e vince il Festivalbar. Solo qualche mese prima aveva partecipato a "Italy for Italy", iniziativa benefica in favore delle popolazioni alluvionate e spia di un impegno mai venuto meno negli anni successivi, quando soprattutto all'interno del "Pavarotti & Friends " avrà modo di utilizzare la sua musica in favore dei meno fortunati.
Il 1987 è l'anno dell'ennesima conferma col botto: l'album "Blue's" vende 1,3 milioni di copie e diventa il disco più venduto dell'anno, grazie anche alle prestigiose collaborazioni sia all'interno dell'album (Clarence Clemmons e i Memphis Horns) sia nella successiva tournée promozionale (Joe Cocker e Miles Davis). La libertà artistica che il successo gli concede lo spinge anche in direzioni inedita: nel 1988 firma la colonna sonora di "Snack Bar Budapest" (di Tinto Brass) e si getta nell'ambiziosa nuova versione del brano "Dune Mosse" accanto al grande Miles Davis.
L'album #6 è "Oro, Incenso E Birra" (1989), da molti considerato il suo disco più bello e nuovo record di vendite (1,7 milioni di copie vendute in Italia polverizzano il precedente exploit di "Blue's"). L'album conferma l'abitudine alle collaborazioni prestigiose e aggiunge una new entry: alla chitarra di Eric Clapton è infatti assegnato l'assolo del brano “Wonderful World”. Le premesse per il tour promozionale sono ottime, ma la realtà va ben oltre lo sperato: l'imponente giro del mondo ha il suo apice nei 2 storici concerti di Mosca (che nel 1991 diventano "Zucchero Live At The Kremlin").
Nel 1992 Zucchero è ormai uno degli musicisti italiani più famosi nel mondo ed è in quest'ottica che si inseriscono la versione inglese di "Senza Una Donna" (in coppia con Paul Young, #1 in molte chart d'Europa e 4° posto negli Usa), il testo per la versione italiana di “Mad About You” di Sting ("Muoio Per Te") e la partecipazione al Freddie Mercury Tribute (20 aprile, stadio Wembley di Londra). Ma il 1992 è anche l'anno della pubblicazione di "Miserere", album il cui successo consente a Zucchero di vincere il World Music Award 1993 come artista italiano che ha venduto più dischi nel mondo. Accadono altre 2 cose importanti nel 1992. La prima: Zucchero scopre il giovane Andrea Bocelli e la giovanissima Giorgia. La seconda: insieme a Luciano Pavarotti conepisce il galà benefico Pavarotti & Friends.
Nel 1994 Zucchero pubblica "Diamante", una raccolta dei suoi più grandi successi in versione Latino Americana, ed è l'unico artista europeo a partecipare al secondo festival di Woodstock. L'album successivo è ”Spirito DiVino” (1995), che nasce dal desiderio di immergersi nella scena musicale di New Orleans e regala a Zucchero il secondo World Music Awards come artista italiano più venduto nel mondo.
A questo punto è tempo di greatest hits: "Best Of Zucchero" (1996) domina le classifiche europee sull'onda di successi quali “Il Volo/My Love”, “Menta e Rosmarino/I Won't Be Lonely Tonight” e di classici del passato come “Diamante”, “Senza Una Donna” e “Diavolo in Me”. Quasi 3 milioni di copie vendute spalancano a Zucchero le porte della "Faber companion to 20th century popular music", la più autorevole enciclopedia della musica moderna del ventesimo secolo (è il primo italiano a farvi parte).
"Bluesugar" (1998) contiene il brano “Blue”, di cui è autore Bono degli U2, e lancia gli ormai consueti live trionfali e le prestigiosissime collaborazioni (all'IMST Festival in Austria, compare come special guest dei Rolling Stones davanti a un pubblico di 200.000 persone; a Monaco accompagna Michael Jackson nel concerto di beneficenza in favore della Croce Rossa: poi viene invitato da Bono degli U2 a partecipare al New York Net Aid Charity, evento benefico trasmesso in mondovisione).
Il 2001 è l'anno di "Shake", anticipato dal successo del singolo “Baila (sexy thing)” e da una prevendita trionfale (300.000 prenotazioni). L'enorme fama di Zucchero spinge un colosso come Dreamworks Pictures ad affidargli la colonna sonora della versione italiana del cartoon "Spirit: Cavallo Selvaggio" ('esordio' della figlia Irene, che a soli 7 anni regala a papà Zucchero preziosi consigli).
Frasi Celebri di Zucchero
- Amore:
- Ho bisogno d'amore "perdio" per tutto quanto il giorno, c'è bisogno d'amore sai zio, da tutto quanto il mondo.
- Amore:
- Gloria nell'alto dei cieli, ma non c'è pace quaggiù, non ho bisogno di veli, sei già un angelo tu!
- Musica:
- Questo è un urlo che viene, un urlo che va, dal buco del culo al cuore. Non c'è più religione per questo sarà un grido di rabbia e dolore. Ma cosa c'è di volgare oltre all'essere: scemo.
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Data creazione biografia:
8 novembre 2005
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