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Biografia di Walter Benjamin

Filosofo - Scrittore

Walter Benjamin

Walter Bendix Schönflies Bejamin nasce a Berlino il 15 luglio 1892 da Emil B. (1856-1926), ricco antiquario , e Paula Schönflies (1869-1930 , sorella del matematico Arthur Schönflies, veniva da una agiata famiglia di commercianti) entrambi ebrei. La famiglia della nonna paterna, Brunella Meyer, era imparentata con quella di Heinrich Heine. Walter aveva una sorella, Dora (1901- 1949 a Zurigo) e un fratello, Georg, nato nel 1895 che sarà diririgente del Partito Comunista Tedesco e morirà ucciso nel 1942 nel campo di concentramento di Mauthausen. La sua infanzia trascorre nel quartiere di Grunewald, Delbrückstrasse 23, facente parte della West- End (il quartiere dell'alta borghesia).Tra il 1902 e il 1905 frequenta il Friedrich-Wilhelm Gymnasyum a Berlino, una scuola di tendenze riformatrici.Nel 1905 per motivi di salute viene iscritto al Landserziehungsheim a Haubinda (vicino a Hilbrurghausen, in Turingia) dove Gustav Wyneken, fondatore in quegli stessi anni della Freie Schulgemeinde di Wickersdorf e personaggio influenete sulla Jugendbewegung di cui B. stesso farà parte, insegnava.

Nel 1907 torna a Berlino al Friedrich-Wilhelm Gymnasyum e nel 1911 collabora alla rivista “Der Anfang” (guidata da Georges Barbizon - ovvero Georg Gretor- allievo di Wyneken) con lo pseudonimo di “Ardor” con alcuni scritti tra cui delle poesie.Nel 1912 ottiene la maturità liceale ma continuano le sue collaborazioni con “Der Anfang” : scrive un … [Dialogo sulla religiosità contemporanea], rimasto inedito. Iscrittosi ai corsi di Filosofia all'Università di Berlino, in maggio si trasferisce a Friburgo per frequentare nella locale Albert-Ludwigs-Universität il semestre estivo; qui frequenta le lezioni di Heinrich Rickert , primo maestro di Heidegger, e stringe amicizia con Fritz Heinle (1894-1914).Nel 1913 frequenta il semestre invernale a Berlino dopo il quale farà ritorno a Friburgo; a questo periodo risalgono le letture della Fondazione della metafisica dei costumi di Kant e Aut-aut di Kierkegaard e la pubblicazione , su “Der Anfang” di … [Romanticismo. Un discorso immaginario agli studenti].Nel 1914 aumenta la sua attività nella Jugendbewegung ma smette di collaborare con “Der Anfang” per la rottura con Barbizon-Gretor. A maggio viene eletto presidente della Freie Studentschaft di Berlino. Nello Sprachsaal della Jugendbwegung ha inizio l'accesa discussione con Martin Buber, che attribuiva una eccessiva importanza al concetto di Erlebnis; tale conflitto sarà una costante del rapporto di B. con l'ebraismo.Conosce Dora Kellner (moglie di Max Pollack) che diventerà sua moglie. Legge in questo periodo George e Kleist. L'8 agosto l'amico Fritz Heinle si suicida col gas insieme alla fidanzata. La stesura dell'importante saggio Due poesie di Friedrich Hölderlin risale a questi mesi.Degli anni 1913-1914 è anche il manoscritto incompiuto ed inedito di Metaphysik der Jugend [Metafisica della gioventù].
Nel marzo 1915 rompe con Wynecken a causa della sua presa di posizione in favore della guerra. Pochi mesi dopo conosce Gerschom Scholem, di cinque anni più giovane. Studioso di matematica e filosofia si dedicherà poi allo studio della mistica ebraica; l'amicizia con Scholem sarà decisiva per l'approfondimento del rapporto tra ebraismo e filosofia. Su “Der neue Merkur” B. pubblica La vita degli studenti che apparirà l'anno successivo anche su “Das Ziel”, la rivista diretta da Kurt Hiller. Tra il 1916 e il 1917 continua i suoi studi a Monaco dove resterà durevolmente colpito dalle lezioni del fenomenologo Moritz Geiger. Scrive il saggio su La lingua in generale e la lingua degli uomini. Nell' autunno del 1916 legge Die Thora im Herzen [La Torah nel cuore] di Achad Haam rimanendone molto colpito.Il 17 aprile 1917 sposa Dora Kellner, separatasi dal marito. Legge gli scritti di Franz von Baader e la Filosofia della storia ovvero sulla Tradizione di Franz Joseph Molitor. In luglio si trasferisce con la moglie in Svizzera, prima a Zurigo e poi a St. Moritz. In autunno, a Berna, riprende a studiare intensamente Kant. Insieme a Scholem analizza e discute la Teoria kantiana dell'esperienza di Hermann Cohen; questi dibattiti segnano l'importante scritto Sul programma della filosofia futura terminato agli inizi del 1918 e pubblicato postumo solo nel 1963. L'11 aprile 1918 nasce a Berna l'unico figlio di B., Stefan Rafael (morto a Londra il 6 febbraio 1972). Nel frattempo B. aveva preso a frequentare i corsi di filosofia dell'Università bernese, al fine di conseguire il dottorato; segue i seminari di Richard Herbertz su Aristotele e presenta delle relazioni su Bergson e sulla Fenomenologia dello spirito di Hegel. Studia i primi romantici e Goethe.Il 27 giugno 1919 si laurea summa cum laude in filosofia con Herbertz, che nutriva per lui sentimenti di grande stima, discutendo una tesi su Der Begriff der Kunstkritik in der deutschen Romantik [Il concetto di critica nel primo romanticismo tedesco]. Nel frattempo conosce Hugo Ball (1886-1927), fondatore del dadaismo, che viveva a Berna con la moglie Emmy Hennings (poetessa espressionista). Tramite Ball conosce e a frequenta il filosofo Ernst Bloch, che aveva pubblicato da poco il libro Spirito dell'utopia. Dopo averlo letto B. ne scrive in settembre una “critica dettagliata”, che terminata nel febbraio dell'anno successivo è andata perduta. A questo periodo risale la stesura del saggio … [Destino e carattere] pubblicato nel 1921 sulla rivista “Die Argonauten”. Legge le Riflessioni sulla violenza di Sorel e Sullo spirituale nell'arte di Kandinsky.

Nel marzo 1920, dopo un soggiorno di alcuni mesi in Austria ( a Breitenstein am Semmering, ma con frequenti viaggi a Vienna dove risiedono i genitori di Dora), B. ritorna con la famiglia a Berlino nella casa paterna. Qui lavora al saggio filosofico-politico … Per la critica della violenza (pubblicato nello “ Archiv für Sozialwissenschaften und Sozialpolitik” del 1920-21). Scrive una recensione filosofica, andata perduta, del romanzo fantastico Lesabéndio di Paul Scheerbart. Si accorda con l'editore Weissbach di Heidelberg per pubblicare le sue traduzioni delle poesie di Baudelaire. Degli anni a cavallo tra il '20 e il '21 è certamente anche il cosiddetto Theologisch-Politisches Fragmente [Frammento teologico-politico], che svela tracce evidenti della meditazione sullo Geist der Utopie [Spirito dell'utopia] di Bloch.Nel 1921 lavora al saggio su Die Aufgabe des Übersetzers [Il compito del traduttore] che avrebbe dovuto introdurre il volume delle sue traduzioni baudelairiane. Nell'aprile dello stesso annoè evidente il fallimento del matrimonio di Walter e Dora. Come osserva Scholem, si era creata una situazione analoga a quella delle Affinità elettive di Goethe: mentre Dora si era innamorata del comune amico Ernst Schoen, Walter “si accese di veemente passione” per la scultrice Jula Cohn, sorella dell'amico di gioventù Alfred Cohn. In questo frangente biografico Benjamin inizia il suo grande saggio sulle Goethes Wahlverwandtschaften [Affinità elettive]. Ai primi di giugno B. acquista in una Galleria di Monaco ( dove si era recato per far visita a Scholem) l'acquarello di Paul Klee del 1920 Angelus Novus, che lo accompagnerà per tutta la vita. In questo periodo progetta una rivista che avrebbe dovuto trarre il suo nome proprio dal titolo del quadro di Klee e che avrebbe dovuto pubblicare l'editore Weissbach. Nel primo numero della rivista B. intendeva pubblicare le poesie dell'amico scomparso Fritz Heinle, poesie drammatiche del di lui fratello Wolf, due racconti dello scrittore J. Samuel Agnon, il saggio sulla Psicologia storica del carnevale di Florens Christian Rang, uno studio di Scholem sulla lamentazione e il saggio dello stesso B. su Die Aufgabe des Übersetzers. Tra il dicembre 1921 e il gennaio 1922 B. scrive l'Annuncio della rivista: Angelus Novus. Nello stesso inverno termina il lavoro sulle Goethes Wahlverwandtschaften. Intanto si fanno più stretti i rapporti con il filosofo-teologo cristiano Florens Christian Rang . In settembre , dopo aver più volte rinviato, l'editore Weissbach rinuncia definitivamente, a causa delle sue difficoltà finanziarie, a pubblicare la rivista. In dicembre B. si reca a Francoforte per fare visita a Franz Rosenzweig, gravemente ammalato (una paralisi oltre che tutto il corpo aveva toccato gli stessi centri della parola). B. riceve una profonda impressione dall'incontro con l'autore della Stella della redenzione. Attraverso Rang, B. entra nel 1923 in contatto con Hofmannstahl e gli invia il saggio sulle Affinità elettive. La lettura del lavoro benjaminiano fece epoca nell'animo di Hofmannstahl. Fino alla sua morte egli cercherà di sostenere B.Esce la traduzione dei Tableaux parisiens di Baudelaire con la premessa su Die Aufgabe des Übersetzers . Per il semestre estivo B. si trasferisce a Francoforte, dove spera di ottenere la libera docenza (dopo che aveva visto sfumare la possibilità di conseguirla presso l'Università di Heidelberg). In questo periodo la sua esistenza materiale era assicurata interamente dal lavoro di traduttrice della moglie Dora. Il progetto di un libro sul Trauerspiel (che si può rinvenire nei due brevi scritti: Trauerspiel e la tragedia e Il significato del linguaggio nel trauerspiel e nella tragedia, scritti fra il giugno e il novembre 1916), giunge ora a maturazione. A Francoforte conosce Erich Fromm, Siegfried Kracauer e Theodor Wiesengrund Adorno e Gretel. L'amicizia con Kracauer, redattore delle pagine culturali della “Frankfurter Zeitung”, assicurerà a B. una frequente collaborazione con questo giornale. In settembre Scholem emigra in Palestrina, dove sarà tra i fondatori (nel 1925) dell'Università di Gerusalemme.Il 1924 e il 1925 sono anni di intenso lavoro al libro su Ursprung des deutschen Trauerspiels [L'origine del dramma barocco tedesco]. Nei “Neue Deutsche Beiträge” diretti da Hofmannstahl esce, in due puntate, il saggio sulle Affinità elettive. Nella primavera del '24, a Capri con Ernst Bloch, Erich e Lucie Gutkind, incontra la regista lettone Asja Lacis ( qui con la figlia Daga e il regista teatrale Bernhard Reich). Il rapporto con quella che B. definisce " una rivoluzionaria russa di Riga, una delle donne più eccezionali che abbia mai conosciuto” sarà decisivo per la sua svolta politica in senso comunista. Su consiglio di Bloch legge Storia e coscienza di classe di Lukács. Nell'autunno del '24 torna in Germania; tra marzo e aprile del 1925 termina il lavoro sul Trauerspiel. Il 12 maggio inoltra la domanda formale di abilitazione alla Facoltà di filosofia dell' Università di Francoforte, ma il tentativo di dare una stabilità accademica alla propria posizione fallisce. Intanto iniziano le collaborazioni con la “Frankfurter Zeitung” (e con altri giornali e riviste), tra cui l'articolo su Napoli firmato insieme alla Lacis. Dopo un breve periodo trascorso in Spagna, dove visita Cordova, Siviglia e Barcellona, giunge via mare alla fine di settembre nuovamente a Napoli, dopo una sosta a Genova e a Livorno (di qui raggiunge Pisa e Lucca). Nel novembre dello stesso anno è a Riga con Asja e tornerà a Berlino in dicembre.




Tra il 1926 e il 1927 B. vive in una grande incertezza esistenziale e in un grande fermento intellettuale. Intensifica la sua attività di critico e di saggista, sua unica fonte di sussistenza. Continua insieme allo scrittore berlinese Franz Hessel la traduzione di Proust iniziata pochi mesi prima. Nel marzo del 1926 è a Parigi, dove risiede Hessel, per portare a termine il lavoro di traduzione di Proust. A Parigi fequenta anche Ernst Bloch e perfeziona la sua conoscenza del francese. In luglio muore il padre mentre in agosto termina la traduzione di All'ombra delle fanciulle in fiore. In autunno è di nuovo a Berlino dove conta di pubblicare il libro sul Trauerspiel. I tempi di pubblicazione non sono però brevi come sperato; solo un capitolo (quello sulla Melanconia) apparirà intanto, nel 1927, nei “Neue Deutsche Beiträge”. Il 18 dicembre comunica in una lettera a Scholem di aver terminato il libro di aforismi, Einbahnstraße [Strada a senso unico] dedicato ad Asja Lacis. Il 6 dicembre raggiunge a Mosca la regista, che soffre di un forte esaurimento nervoso, e vi rimane fino al primo febbraio 1927. Grazie al viaggio in Russia B. può scrivere: il saggio Mosca, pubblicato nel 1927 sulla rivista di Buber “Die Kreatur”; il Diario moscovita, pubblicato postumo nel 1980; l'articolo per la “Literarische Welt”, diretta da Willy Haas; e I raggruppamenti politici degli scrittori russi. Nel marzo 1927 è di nuovo a Parigi, dove stabilisce contatti più stretti con la redazione dei “Cahiers du Sud”. Nell'agosto del 1927 esce sulla “Literarische Welt” una interessante recensione dell'edizione critica delle opere di Keller. A metà agosto anche Scholem è a Parigi. Egli lavora sui manoscritti della Bibliothèque Nationale e parla con l'amico dei suoi studi sull'angelologia e la demonologia dei cabbalisti e sul messianesimo nichilistico di Sabbatai Zevi. Non vedendo prospettive soddisfacenti né in Germania né in Francia, B. prende in considerazione l'ipotesi di trasferirsi in Palestina e, attraverso Scholem, contatta Leo Magnes, cancelliere dell'Università di Gerusalemme per sondare la possibilità di un inserimento accademico in quella stessa Università. Il 18 ottobre rientra a Berlino.

All'inizio del 1928 l'editore Rowohlt pubblica sia Einbahnstraße che Uhrsprung des deutschen Trauspiels. Comincia a lavorare ad un progetto sui Passages parigini che inizialmente gli appare un “lavoro di poche settimane”; in realtà vi lavorerà fino alla morte senza terminarlo. Tra la fine del '27 e gli inizi del '28 B. compie insieme ai medici Ernst Joël e Fritz Fränkel (due amici del periodo della Jugendbewegung) esperimenti con l'aschisch e ad uno di essi prende parte anche Ernst Bloch. Nel gennaio incontra a Berlino André Gide e scrive per la “Literarische Welt” una recensione de La Torre di Hofmannstahl. A febbraio incontra quest'ultimo a Berlino. Inizia a studiare l'ebraico in vista di un incarico all'Università di Gerusalemme e fa dei passi in questa direzione, richiedendo varie lettere di presentazione. In maggio continua il lavoro sui Passages e rimanda il trasferimento in Palestina. A novembre arriva a Berlino Asja Lacis; vi rimarrà fino al settembre 1929. Il 6 giugno B. scrive a Scholem di aver fatto alcune conoscenze degne di nota:”anzitutto quella più stretta con Brecht” quindi quella con Alfred Polagar. Il tramite fra B. e Brecht fu la Lacis. Per un breve periodo B. vive con lei al n. 42 della Düsseldorfstraße. Chiede a Dora il divorzio al quale si arriverà solo il 27 marzo 1930, dopo un processo- ricorda Scholem- “che venne condotto con estremo accanimento da entrambe le parti”. A metà febbraio scrive a Scholem di aver rinviato il trasferimento in Palestina alla prossima primavera. In marzo la partenza è rinviata all'autunno. In luglio è di nuovo in Italia (con lo scrittore Wilhelm Speyer) dove visita Siena, Volterra, San Gimignano. Intanto pubblica sulla “Literarische Welt” il saggio sul Surrealismo e Per un ritratto di Proust In una lettera a Scholem, inviata da Parigi il 30 gennaio 1930, le prospettive di trasferirsi in Palestina sembrano ormai sfumare. B. ambisce ad “essere considerato il primo critico della letteratura tedesca” e spera di pubblicare da Rowohlt una scelta dei suoi saggi. E' il periodo di massima politicizzazione dell'attività intellettuale benjaminiana. Egli considera la possibilità di iscriversi al Partito Comunista, ma non compirà mai questo passo. Insieme a Brecht, Bernhard von Brentano e Herbert Ihering progetta una rivista dal titolo “Kreise und Kritik”, in cui si propone di “fare a pezzi … lo Heidegger” (in riferimento all'opera heideggariana Essere e Tempo). A causa di difficoltà finanziarie e di disaccordi teorici tra gli stessi curatori, il progetto non si concretizzò. Il punto di maggiore disaccordo con Brecht e gli altri è su come si debba intendere il rapporto tra critica e verità. A questo proposito B. fa valere ancora categorie filosofico-teologiche: la verità deve intendersi come “radicale frantumazione del mondo dell'immagine” e in questo compito devono convergere parimenti la teologia e la dialettica materialista. Nel maggio 1930 appare sulla rivista socialdemocratica “Die Gesellschaft”, una recensione al libro di Kracauer su Gli impiegati. Nell'agosto compie un viaggio in Scandinavia di cui scrive a Scholem e a Gretel Karplus (la futura moglie di Adorno). Rielabora gli appunti di viaggio nell'articolo Mare del Nord, pubblicato a settembre sulla “Frankfurter Zeitung”. Tra la fine del 1930 e gli inizi del 1931 scrive un lungo saggio su Karl Kraus che esce a puntate sulla “Frankfurter Zeitung”. Tra il marzo e il maggio del 1931 ha una intensa discussione epistolare con Scholem riguardo la sua svolta in direzione del materialismo storico. Nel maggio-giugno è in viaggio sulla Costa Azzurra con Wilhelm Speyer; alla compagnia si uniscono Brecht e altri suoi amici. In questa occasione, a Juan-les-Pins presso Nizza, B. tiene un diario, importante per il resoconto dei dialoghi con Brecht su Kafka, in cui manifestano intenzioni suicide. Fino a tutto il 1932, collabora di frequente con la Südwestdeutsche Rundfunk. A questo impegno sono da attribuire diversi drammi radiofonici, conferenze letterarie (importanti quelle su Brecht e su Kafka) e storie per bambini. L'attenzione per la letteratura infantile, di cui B. possedeva un'importante collezione, è una costante della produzione saggistica benjaminiana.Il 7 o 8 aprile 1932 si imbarca ad Amburgo su una nave da carico diretta a Barcellona, dove giunge dopo undici giorni. Da qui raggiunge Ibiza e vi rimane fino alla fine di luglio, ospite del filosofo Felix Noeggerath ( vecchio conosciente molto stimato da Scholem). Qui B. fa amicizia con una coppia di parigini: Jean Selz e la moglie. Inizia a lavorare ad una serie di scritti di tono autobiografico che dovrà intitolarsi Berliner Kindheit [Infanzia Berlinese] intorno al 1900: una prima stesura dell'opera è rappresentata dalla cosiddetta Berliner Chronik [Cronaca Berlinese], ma mentre quest'ultima è destinata a rimanere inedita fino al 1970, parti della Berliner Kindheit vengono pubblicate sulla “Frankfurter Zeitung” nel 1933. Al periodo di Ibiza risale il breve saggio … [Sulla facoltà mimetica] (pubblicato postumo). Passando per Nizza e Marsiglia raggiunge Meyer a Poveromo (Marina di Massa), dove rimane fino alla fine di ottobre. Durante la sosta a Nizza scrive un testamento dove si disponeva che il lascito dei suoi manoscritti fosse dato “in possesso” a Scholem (ritrovato dallo stesso Scholem solo nel 1966 nell'Archivio centrale di Potsdam della ex Repubblica Democratica Tedesca) il che fa credere che B. avesse pensato seriamente al suicidio. Verso metà novembre è di nuovo a Berlino dove legge con approvazione le bozze del libro su Kierkegaard di Adorno, rielaboazione della dissertazione con cui si era abilitato presso l'Università di Francoforte, e ne scriverà una recensione che appare sulla “Vossische Zeitung” del 2 aprile 1933. Lasciata la Germania intorno al 18 marzo, dopo una sosta a Parigi di circa due settimane era tornato di nuovo ad Ibiza. Qui rimane sei mesi, continuando a frequentare i Noeggerath e i Selz; con Jean Selz lavora alla traduzione francese di Berliner Kindheit. In una lettera a Scholem del 16 giugno, dove comunica che il fratello Georg è in un campo di concentramento, manifesta nuovamente l'intenzione di trasferirsi in Palestina, ma a condizione di poter continuare la sua attività di critico. Al 12 e 13 di Agosto risalgono due brevissime e incomprensibili stesure dell' Agesilaus Santander. Quando il 25 settembre lascia Ibiza, B. racconterà a Scholem, nella lettera del 16 ottobre, di aver sofferto “una serie di fortissimi attacchi febbrili” e di aver scoperto, giunto a Parigi in ottobre, di aver contratto la malaria. Qui si incontra con Brecht e continua le sue collaborazioni con giornali e riviste tedesche sotto lo pseudonimo di Detlef Holz.Nel 1934-35 B. intensifica i contatti con l' Institut für Sozialforschung diretto da Max Horkheimer (1895-1973) e per cui lavoravano Adorno ed altri emigrati (Friedrich Pollock e Leo Lowenthal), con l'avvento del nazismo si era trasferito, da Francoforte prima in Olanda, a Ginevra, e poi a New York (mantenendo però un ufficio a Ginevra e uno a Parigi). Le offerte di collaborazione dell' Istituto dovevano apparire a B. - secondo le parole di Scholem - “qualcosa di simile ad un'ancora di salvezza”. Nei primi mesi del 1934 lavora ad un saggio su Kafka, e sul rapporto di questi con l'ebraismo tiene un'ampia discussione per via epistolare con Scholem; il saggio sarà poi pubblicato parzialmente sulla “Jüdische Rundschau” (numeri del 21 e 28 dicembre 1934)L'interesse di questo periodo per la funzione politico sociale degli intellettuali si ritrova nel saggio … [Sull'attuale posizione sociale dello scrittore francese] (pubblicato sulla Zeitschrift für Sozialforschung) e la conferenza su … [L'autore come produttore]. Da luglio a ottobre è ospite di Brecht a Skovbstrand (presso Svendborg, in Danimarca). Trascorre l'inverno 1934-35 a San Remo presso la ex moglie, che vi gestiva la pensione “Villa Verde”, e riprende a lavorare sui Passages e frequenta assiduamente la Bibliothèque Nationale. A proposito del suo lavoro scrive ad Adorno il 31 maggio 1935 che l'epoca di una “ingenuità rapsodica era finita una volta per tutte”. L'opera doveva essere accompagnata da una riflessione sistematica sia sul concetto di arte che su quello di storia e in rapporto con questa riflessione è da considerarsi il saggio su Das Kunstwerk im Zeitalter seiner Reproduzierbarkeit [L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica], che uscirà in traduzione francese (in collaborazione di Pierre Klossowski) sulla “Zeitschrift für Sozialforschung” nel 1936.Tra gli ultimi mesi del 1935 e l'inizio del 1938 B. cambia spesso il suo domicilio parigino; talvolta è ospite della sorella Dora in un piccolo appartamento nella Villa Robert Lindet 7, ma nel gennaio 1938 si stabilirà in Rue Dombasle 10.Prosegue intanto il suo lavoro al Passagenwerk e il 25 giugno 1936 scrive a Scholem di avere terminato un saggio su Leskov: Il narratore. Osservazioni sull'opera di Nikolaj Leskov che uscirà nell'ottobre di quell'anno sulla rivista “Orient und Occident”.Trascorre l'estate da Brecht in Danimarca.Sempre nel 1936 pubblica Deutsche Menschen [Uomini tedeschi. Una scelta di lettere] (presso la Vita Nova di Lucerna), una serie di lettere, sobriamente commentate, di protagonisti della cultura tedesca tra Sette e Ottocento, in cui B. compare sotto lo pseudonimo di Detlef Holz per favorire la sua diffusione nel Terzo Reich.Nel gennaio 1938 B. torna a San Remo, dove lo hanno raggiunto Adorno e la moglie Gretel da Londra (fu il loro ultimo incontro prima del loro trasferimento a New York); discute con l'amico degli studi di questi su Wagner e dei suoi lavori preparatori al saggio su Baudelaire. Alla fine di gennaio è di nuovo a Parigi dove continua il lavoro al Passagenwerk e studia l'idea di eterno ritorno nella costellazione Nietzsche-Blanqui. Il 12 giugno 1938 scrive a Scholem criticando il Kafka di Max Brod. Trascorre luglio e agosto in Danimarca, ospite di Brecht per l'ultima volta, e vi conclude il saggio … [Baudelaire e la Parigi del secondo Impero]. Benjamin verrà invitato da Adorno a una nuova stesura del testo rifiutato da Horkheimer e dallo stesso Adorno. Ma più che una nuova stesura sarà un saggio del tutto nuovo incentrato sulla figura del flâneur che nel lavoro precedente occupava solo la parte centrale; pubblicato nel 1939 sulla rivista dell'Istituto avrà il titolo Di alcuni motivi in Baudelaire. A Parigi frequenta Hanna Arendt , moglie del cugino Günther Stern; le difficoltà e il senso di isolamento si accentuano ma continua a lavorare intorno ai Passages e ad altri progetti.Nel 1939 scrive una nuova versione del saggio sull'opera d'arte (pubblicata solo nel 1989) e il saggio Che cos'è il teatro epico? (pubblicato quello stesso anno nella rivista zurighese “Maß und Wert”diretta da Thomas Mann e Konrad Falke). Allo scoppio della guerra in settembre, viene internato con la maggior parte degli emigrati tedeschi, nello stadio di Colombes e poi nel Camp des travellerurs volontaires, nei pressi di Nevers (Alta Loira). Il 25 novembre era di nuovo a Parigi: grazie all'interessamento di alcuni amici il suo rilascio avvenne prima della maggior parte degli altri internati. Si propone di prendere lezioni private d'inglese con la Arendt, in vista di un'emigrazione negli Stati Uniti per l'opportunità della quale chiede consiglio a Horkheimer in una lettera del 15 dicembre.L'11 gennaio 1940 scrive a Scholem ”l'isolamento in cui mi trovo da sempre è accresciuto dalle circostanze del tempo. Il residuo di intelletto che, dopo tutto quello che hanno passato, è ancora rimasto agli ebrei, non sembra particolarmente saldo. Il numero di coloro che si sentono a proprio agio in questo mondo si va riducendo sempre più”. Scrive ad Adorno in merito a un saggio di questi sul carteggio George-Hofmannstahl. Tra il febbraio e l'aprile-maggio 1940 scrive le Geschichtphilosophische Thesen [Tesi sul concetto di storia], il suo ultimo lavoro, e ne spedisce una copia a Scholem. Il 14 giugno Parigi è occupata dalle truppe tedesche ma Benjamin, insieme alla sorella, è già fuggito verso Sud: dal 15 giugno all'inizio di agosto è a Lourdes; da lì scrive a Karl Jacob Burckhardt (amico di Hofmannstahl) al fine di ottenere il permesso di entrare in Svizzera, così da avere modo di attendere il visto per gli Stati Uniti. Scrive anche ad Adorno per informarlo tra l'altro di avergli inviato, tramite l'ufficio ginevrino dell'Istituto, il suo curriculum vitae. Tra il 9 e il 22 agosto giunge a Marsiglia e vi incontra diversi altri immigrati in fuga (tra cui Kracauer e Arthur Koestler). Ottenuto un visto di transito per la Spagna e il Portogallo, ma non un visto di uscita dalla Francia, insieme ad Henni Gurland e a suo figlio Joseph decide di attraversare il confine valicando i Pirenei: meta era la cittadina costiera di Port Bou. Guidati per un tratto da Lisa Fittko, una emigrante berlinese di cui B. aveva conosciuto il marito nel campo d'internamento di Nevers (la quale quarant'anni dopo racconterà che Benjamin, sofferente di cuore, portava una pesante borsa nera che si pensa potesse contenere una stesura ulteriore del Passagenwerk) giunsero a Port Bou nella notte tra il 25 e il 26 settembre. Passarono la notte nella Fonda Francia ( pensione tutt'ora esistenete, ma sotto diverso nome) dove, alla minaccia della polizia spagnola di riconsegnare i tre alle autorità francesi, Benjamin - quella stessa notte - si tolse la vita con una forte dose di morfina. A Henni Gurland e a suo figlio fu concesso di passare il confine portando con sè l'ultimo appunto di Benjamin: un biglietto con la frase “Je vous prie de transmettre mes pensées à mon ami Adorno”.Nel 1942, in un volume dedicato “alla memoria di Walter Benjamin”, pubblicato a Los Angeles a cura dell'Istituto per la ricerca sociale, insieme a saggi di Adorno e Horkheimer e a una prima bibliografia benjaminiana vengono, per la prima volta, pubblicate le Geschichtphilosophische Thesen.

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Arte:
Uno dei compiti principali dell'arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare.

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Data creazione biografia: 9 dicembre 2005
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