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Biografia di Sylvia Plath

Scrittrice

Sylvia Plath

Nata nel 1932 nel Massachusetts, trascorre l'infanzia e l'adolescenza in famiglia, vicino a Boston, all'interno di un ambiente colto e conservatore. Il padre, a cui e' ambivalentemente molto legata, muore quando lei ha otto anni; molta critica successiva dara' grande importanza a questa perdita prematura e all'intensita' edipica ancora in atto in Sylvia quando il padre scompare ("…… era un autocrate — dira' piu' avanti negli anni — lo amavo e detestavo e probabilmente ho desiderato spesso che morisse. Quando mori', immaginai di essere stata io ad ucciderlo……").

Bambina e studentessa modello, timida ed introversa, inizia a scrivere molto presto e ad inviare i suoi scritti a riviste e a premi scolastici; e' la piu' produttiva tra gli studenti, e va gia' maturando un'attenzione e una ricerca sofisticata e particolarissima verso la parola e l'uso della metafora, che non la abbandonera' piu'.

In parallelo al caparbio impegno verso un'affermazione prima universitaria e poi letteraria, inizia il percorso depressivo di Sylvia, la presenza strisciante di quell'angoscia di vivere che la conduce, nel '53, al primo tentativo di suicidio.




Dimessa dall'ospedale (dove e' trattata con psicoterapia ed elettroshock), si laurea l'anno seguente con lode, nel '54. Nel '56 sposa il poeta inglese Ted Hughes, unica relazione intima ed importante della sua vita, che diventa il baricentro del grande bisogno di amore di Sylvia e con il quale, all'inizio, l'unione sembra idilliaca. Nel '60 esce "The Colossus", la prima raccolta di poesia. I due vivono a Londra e hanno due figli, Frieda e Nicholas, ma e' proprio con la nascita del secondo bambino che il matrimonio si incrina fino a che Ted, nel '62, non se va definitivamente con un'altra donna.

Sylvia resta sola, senza soldi, nella casa di Londra, divisa tra il dover provvedere ai bambini, la necessita' di scrivere come una furibonda esigenza interna (e' questo breve periodo che la separa dalla morte il suo momento piu' dolente creativo), la nostalgia di Ted ("…..Ted e' a Soho, a pochi passi; e' piccolo come uno gnomo, se ne va sui tetti, le sue orme sulla neve…."), la depressione ("….tutti subiscono le conseguenze dei miei scatti d'ira, i cambiamenti d'umore, i momenti di depressione cupa e ottusa….. odio la debolezza in cui mi gettano le lacrime, odio la solitudine insediata nelle mie viscere, odio in me la donna che chiede e il mio stesso terrore….").

Scrive in questo breve periodo, tra il '62 e il '63, i suoi lavori piu' famosi, pubblicati in gran parte postumi: "The Bell Jar", uscito nel '63, poco dopo la morte; "Ariel", nel '65, forse la sua opera piu' struggente, scritta nei mesi precedenti il suicidio; nel '71 esce "Crossing the Water". Sara' Ted ad aver cura delle pubblicazioni postume dei lavori di Sylvia.

Frasi Celebri di Sylvia Plath

Morte:
Morire / È un'arte, come qualsiasi altra cosa. / Ci riesco particolarmente bene.
Pensare:
Esisterà qualche altra strada oltre a quella della mente?
Mogli e Mariti:
Non sono un'ombra, anche se un'ombra si diparte da me. Sono una moglie.

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Data creazione biografia: 29 novembre 2005
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