Biografia di Michel de Montaigne

Scrittore - Filosofo

Michel Eyquem de Montaigne nasce a Montaigne, Périgord nel 1533. Suo nonno, borghese di Bordeaux, si era arricchito con il commercio del pesce, cosicché il padre di M., Pierre, colto e investito di cariche e pubbliche onorificenze, poté senz'altro considerarsi un gentiluomo. M. venne affidato bambino a un medico tedesco che ignorava il francese e conosceva perfettamente il latino classico, come una lingua viva, sicché piccolissimo, come racconta nel XXVI capitolo del primo libro dei suoi Essais, egli prese a parlar latino con la naturalezza con cui si respira.

Educato con estrema dolcezza, verso il suo settimo anno fu mandato in un celebre collegio di Bordeaux dove la costrizione era legge. L'eccezionale alunno si rifugiò allora con voluttà nella lettura segreta di Plauto e di Terenzio, dell'Eneide, delle Metamorfosi. A 13 anni era alla Faculté des Arts. Poi lo attendevano gli studi di diritto ai quali era stato destinato.

A 21 anni entrò in magistratura, per disgustarsene ben presto. Prima fu consigliere alla corte di Périgueux, poi passò al parlamento di Bordeaux. Qui incontrava il più grande amico, anzi, l'unica vera passione della sua vita, in Etienne de La Boétie, l'autore del Contr'un. Nel 1565 sposò la giovane figlia d'un suo collega al parlamento, Françoise de la Chassagne, da cui ebbe una figlia, Eleonora.

Nel 1568, morti i due fratelli maggiori e il padre, M. si trovò investito della signoria di Montaigne. Libero di sé e fortemente anelando a una vita di raccoglimento, prende la grande decisione: cede la sua carica al parlamento e si ritira nel suo castello, dove pone mano agli Essais, titolo assolutamente nuovo che comparirà nel marzo del 1580 sulla copertina del volume pubblicato a Bordeaux e Comprendente i due primi libri. La sua «retraite» cesserà nove anni dopo, quando una noiosa malattia di reni lo costringerà a partire, in cerca di acque salutari. Parte nel giugno del 1580 e attraverso la Svizzera e la Baviera, scende in Italia prendendo a dettare un Journal de voyage en Italie (Diario di viaggio in Italia), il cui manoscritto verrà scoperto e pubblicato soltanto nel 1774. Sempre alla ricerca di fonti medicinali visita Verona, Vicenza, Venezia, Ferrara, e poi Bologna, Firenze, Siena e Roma. Ai Bagni di Lucca lo raggiunge la notizia, inaspettata e lusinghiera, ma punto gradita, che i giurati di Bordeaux l'hanno nominato sindaco. M. pensa con malinconia alla sua solitaria libertà, che si era ripromesso di difendere da ogni compromesso, da ogni ambizione.

Il 30 novembre 1581 rientra nel suo castello e si dà alla cura della cosa pubblica con uno scrupoloso senso di giustizia non facile da mantenere in quei giorni turbolenti su cui sempre più netta si profila l'ombra del re di Navarra, il futuro Enrico IV. Ma se nelle secche infide dei contrasti religiosi e nella mareggiata della guerra civile seppe tenere un contegno di grande fermezza e dignità, non altrettanto esemplare parve ai contemporanei la sua partenza per la campagna, proprio mentre la pestilenza scoppiava. Al ritorno definitivo (1586-87), gli nascono le più belle pagine che mai abbia scritto: quelle intense, commosse e supremamente serene del terzo libro. M. ormai non è più giovane, ma lo attende ancora una grande amicizia: si tratta di Marie Le Jars, che gli ispira accenti di appassionata tenerezza. Sarà lei, dopo la morte di M., avvenuta in stoica serenità, a curare con Pierre de Brach, nel 1595, la seconda edizione dei tre libri degli Essais, ampiamente riveduti in vita dall'autore.
Muore nel 1592.

Frasi Celebri di Michel de Montaigne

Famiglia:

Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.

Morte:

Il continuo travaglio della vostra vita è costruire la casa della morte.

Bontà/Malvagità:

La fiducia nella bontà altrui è una notevole testimonianza della propria bontà.

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