Teologo
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Eckhart di Hochheim (presso Gotha) nacque nel 1260 circa e morì a Colonia nel 1328 circa. Di nobile famiglia, forse già nel 1275, Eckhart entrò a Erfurt nell'ordine dei domenicani. Fu filosofo, predicatore e mistico.
Nel 1325, in seguito alla denuncia di alcuni confratelli venne indetto dall'arcivescovo di Colonia Heinrich II von Virneburgun un processo contro di lui, nel quale gli furono contestate per eresia 49 proposizioni estratte dalle sue opere. Eckhart si rivolse allora al papa Giovanni XXII per trovare difesa, ma anche il papa condannò 28 sue proposizioni nel 1329, un anno dopo la morte di Eckhart.
Con Eckhart si assiste alla rinascita delle posizioni neoplatoniche di Proclo, della teologia negativa di Dionigi Areopagita e di Giovanni Scoto Eriugena.
Eckhart sente troppo angusto il concetto di "essere" per applicarsi a Dio e giunge così, per conservare a Dio la libertà da ogni limitata categoria, ad associargli piuttosto il "non-essere". Più dell’essere/non-essere Eckhart trova adeguato a Dio il concetto di "intelligere".