Cerca contemporanei | Cerca conterranei | Stessa categoria |
Biografia di Luigi Einaudi |
Statista
Il 24 marzo 1874 Nasce a Carrù (Cuneo) da Lorenzo, concessionario del servizio di riscossione delle imposte, e da Placida Fracchia. Poco tempo dopo, la famiglia Einaudi si trasferisce a Dogliani. Terminata a Dogliani la scuola elementare, è iscritto al ginnasio nel Regio Collegio delle Scuole Pie di Savona.
Nel 1888 Finisce brillantemente gli studi ginnasiali e, nonostante le difficoltà economiche sorte in seguito alla morte del padre, può continuare, grazie anche all'aiuto dello zio, avvocato Francesco Fracchia, gli studi a Torino nel Liceo-ginnasio “Cavour”.
Si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Torino, dove si lega di viva amicizia con i condiscepoli Giuseppe Prato e Gioele Solari. Segue subito con particolare interesse i corsi di quello che sarà il suo maestro, Salvatore Cognetti de Martiis, ordinario di economia politica. Al Laboratorio di economia politica, fondato dal Cognetti, incontra Pasquale Jannaccone, Eugenio Masé-Dari e Luigi Albertini.
Nel 1893 pubblica, sulla “Critica Sociale” di Turati, Epistolario di studenti, con cui inizia la sua collaborazione alla rivista socialista. Importanti articoli di economia vi appariranno fino al 1902.
Nel 1894 Pubblica, sul “Giornale degli Economisti”, La esportazione dei principali prodotti agrari dall'Italia nel periodo 1862-1894, che Francesco Saverio Nitti recensisce su “La Riforma Sociale”.
Nel Luglio 1895 Si laurea con una tesi su La crisi agraria nell'Inghilterra, pubblicata pochi mesi dopo nei vol. XI e XII del “Giornale degli Economisti”.
Dopo un breve periodo di lavoro presso la Cassa di Risparmio di Torino, entra come redattore alla “Stampa”. Si occupa in particolare delle questioni economico-sociali, cui dedica numerosi articoli.
E fra gli organizzatori della Esposizione Generale di Torino. Poco tempo dopo consegue la libera docenza in economia politica.
Nel 1899 Incontra Benedetto Croce e si lega con lui di amicizia. Le loro divergenze su liberalismo e liberismo li porterà a una pubblica polemica, che verrà raccolta nel 1957 con il titolo Liberalismo e liberismo. Scritti di B. Croce e L. Einaudi. E nominato professore di economia politica, scienza delle finanze e statistica all'Istituto Tecnico “F. A. Bonelli”di Cuneo.
Pubblica La rendita mineraria nella “Biblioteca dell'Economista” della Utet, e inizia la sua collaborazione al Corriere della Sera di Albertini, che continuerà fino alla sua morte, eccettuati gli anni 1925-43 e il suo settennato di presidente della Repubblica. Nel settembre diviene redattore della Riforma Sociale, di cui sarà condirettore dal dicembre 1902.
Il 14 luglio dello stesso anno è nominato, in seguito a concorso fatto bandire dall'Università di Pisa, professore straordinario di scienza delle finanze e diritto finanziario, e viene immediatamente chiamato a Torino. Poco dopo sposa a Torino Ida Pellegrini, che era stata sua allieva all'Istituto Internazionale di Torino. Dal matrimonio nasceranno i figli Mario (1904), Roberto (1906) e Giulio (1912).
Nel 1906 è nominato socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei, di cui diventerà socio effettivo nel 1926.
Esce il volume Le entrate pubbliche dello Stato sabaudo nei bilanci e nei conti dei tesorieri durante la guerra di successione spagnuola, cui segue, l'anno successivo, La finanza sabauda all' aprirsi del secolo XVIII e durante la guerra di successione spagnuola.
Diviene in seguito direttore della “Riforma Sociale” e chiama come suo redattore capo Giuseppe Prato.
Nel 1910 è nominato socio della Reale Accademia delle Scienze di Torino. Pubblica subito dopo il saggio Intorno al concetto di reddito imponibile e di un sistema d'imposte sul reddito consumato “Memorie della Reale Accademia delle Scienze di Torino”.
Il 6 ottobre 1919 è nominato senatore del Regno.
L'anno a seguire ottiene la nomina a direttore dell'Istituto di economia “Ettore Bocconi” di Milano, carica che mantiene fino al 1926. Pubblica nei “Quaderni della Voce” Gli ideali di un economo.
Inizia la collaborazione all'”Economist“ nel 1922, che intensificherà dopo il 1925.
Esce lo studio La terra e l'imposta negli “Annali di Economia” dell'Università Commerciale “Bocconi” di Milano, e la raccolta di saggi Le lotte del lavoro. Il 5 1924 dicembre vota contro lo stato di previsione del ministero dell'Interno per l'esercizio 1924-25. Il 23 dicembre 1925 si dimette da collaboratore del “Corriere della Sera” in seguito al forzato abbandono della direzione da parte di Luigi Albertini e al passaggio di proprietà del quotidiano alla ragione sociale “F.lli Crespi e C.”.
Viene estromesso dall'insegnamento nell'Università “Bocconi” e nel Politecnico torinese. Pubblica La guerra e il sistema tributario italiano. Il 28 maggio 1928 vota in Senato, con altri quarantuno colleghi, l'o.d.g. Ruffini contro la politica del governo. Pubblica sugli “Annali di Economia” “Contributo alla ricerca dell'ottima” imposta. Successivamente pubblica anche “Il sistema tributario italiano” - “Principi di Scienza della Finanza” – “La condotta economica e gli effetti sociali della guerra”.
Nel 1935 per ordine governativo, il prefetto di Torino emette un decreto che sopprime “La Riforma Sociale”. Con altri sedici senatori, rifiuta l'adesione a un o.d.g. di approvazione incondizionata della guerra contro l'Etiopia.
Marzo 1936, inizia la pubblicazione della «Rivista di storia economica », che continuerà a uscire fino al giugno 1943.
1938, pubblica Miti e paradossi della giustizia tributaria (Einaudi, Torino).
1941, pubblica i Saggi sul risparmio e l'imposta (Einaudi, Torino).
Nominato nell'agosto 1943, dopo la caduta del fascismo, rettore dell'Università di Torino, è costretto a rifugiarsi in Svizzera, in seguito all'occupazione tedesca e all'instaurazione della repubblica di Salò. Nel supplemento settimanale della “Gazzetta Ticinese” pubblica, con lo pseudonimo Junius, da lui già usato negli anni della prima guerra mondiale, numerosi articoli fra cui il famoso Via il prefetto (17 luglio 1944).
Nel semestre di primavera del 1944 detta un corso di lezioni per studenti rifugiati, ospitati nei due campi universitari della Scuola di Ingegneria di Losanna e dell'Università di Ginevra. In dicembre il governo, presieduto da Bonomi, lo invita a recarsi a Roma.
Alla data del 25 gennaio 1945. È nominato governatore della Banca d'Italia, a Settembre. Entra a far parte della Consulta nazionale.
Il 2 giugno 1946. È eletto membro dell'Assemblea costituente quale candidato liberale nel I e nel II collegio del Piemonte. Al 31 maggio 1947 diviene vicepresidente del Consiglio dei ministri e ministro del Bilancio nel IV gabinetto De Gasperi. Il 22 aprile 1948 è nominato membro di diritto del Senato della Repubblica. In maggio. È eletto presidente della Repubblica. Al 15 dello stesso mese é eletto presidente onorario della ricostituita Accademia nazionale dei Lincei.
Esce la raccolta di saggi La guerra e l'unità europea, pubblica Lezioni di politica sociale che raccolgono, fra l'altro, i corsi universitari tenuti in Svizzera nel 1944. Pubblica Saggi bibliografici e storici intorno alle dottrine economiche.
Nell'anno1954, esce, a cura di Ernesto Rossi, la raccolta Il buongoverno e Saggi di economia politica).
Nel 1955 Scaduto il settennato presidenziale, è nominato senatore di diritto della Repubblica e una legge speciale lo reintegra a vita nell'ufficio di professore universitario.
Nel 1956 Esce Lo scrittoio del Presidente. Inizia la pubblicazione a fascicoli delle Prediche inutili.
Successivamente comincia a raccogliere i suoi scritti sparsi nelle Cronache economiche e politiche di un trentennio (I893-1925), di cui cura personalmente i primi cinque volumi.
Nel 1960 con i diritti d'autore delle sue opere costituisce un fondo per borse di studio annuali destinate a laureati in discipline storico-economiche.
Muore a Roma il 30 ottobre 1961 e, dopo i funerali di Stato, la sua salma è tumulata nel cimitero di Dogliani.
Frasi Celebri di Luigi Einaudi
- Comandare:
- Dove son troppi a comandare, nasce la confusione.
- Politica:
- Nella vita delle nazioni, di solito, l'errore di non saper cogliere l'attimo fuggente è irreparabile.
- Giustizia/Ingiustizia:
- Giustizia non esiste là dove non vi è libertà.
Altre Frasi Celebri di Luigi Einaudi su FrasiCelebri.it.
Data creazione biografia:
2 novembre 2005
Scarica questa biografia in PDF.
Modifica la biografia | Vota il personaggio: | Stampa questa pagina |