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Biografia di Leonardo Da Vinci |
Pittore - Scienziato
Leonardo da Vinci, nacque a Vinci provincia di Firenze nel 1452 e scomparve all'interno del castello di Cloux presso Amboise nel 1519.
La formazione
Un grande pittore, scultore, architetto e scienziato, è uno dei massimi artefici del rinascimento. Stabilitosi nel 1469 a Firenze , entrò come apprendista nella Bottega del Verrocchio e qualche anno dopo nel 1472 si iscrisse come pittore indipendente alla corporazione di San Luca. Nei primi anni si dedicò principalmente alla pittura, traducendovi quegli elementi formali che costituiscono le innovazioni della scultura verrocchiesca: la composizione piramidale e la tecnica, ormai raffinatissima, del chiaroscuro. Eccettuato il "disegno di paesaggio" del 1473 ed ora visibile negli Uffizi di Firenze, il primo sicuro intervento di Leonardo si ha nel "Battesimo" opera del 1470-75. Ancora legata all'ambiente verrocchiesco è l' "Annunciazione" composta tra il 1472-75, completamente nuova nel contrapporsi dello sfondo luminosissimo e lontano, un effetto che Leonardo riprese anche nel suo primo ritratto del 1474-76 creduto di Ginevra Benci ed ora esposto nella National Gallery di Washington.
A servizio di Ludovico il Moro
Nel 1481 dopo aver già dipinto il San Gerolamo, ricevette la sua prima importante commissione, l' "Adorazione dei Magi" per il convento di S. Donato a Scoperto, lasciata incompiuta alla partenza dell'artista per Milano, dove dal 1483 1l 1499 fu al servizio di Ludovico il Moro come pittore, scultore, architetto, costumista, regista e scenografo. Nel 1483 approntò i disegni preparatori per il monumento equestre in bronzo a Francesco Sforza e firmò il contratto con la confraternita della Concezione per la Vergine delle rocce. Nella "Vergine delle rocce" dipinta tra il 1483 e il 1486, la composizione a piramide del gruppo costituito dalla Madonna, dal Bambino, da S. Giovannino e dall'Angelo è arricchita e movimentata dall'incrociarsi di linee convergenti indicate dai gesti. La tecnica dello sfumato, il morbidissimo chiaroscuro tipico di Leonardo si sovrappone al disegno, e ne sfalda i contorni. Nel 1489 venne incaricato di curare l'apparato meccanico per la rappresentazione di una scena allegorica detta "Il Paradiso" allestita in occasione del matrimonio di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d'Aragona.
I suoi viaggi e la nuova tecnica
In questo periodo compì frequenti viaggi a Pavia, dove collaborò alla ricostruzione della cattedrale. Nel 1493 Leonardo terminò il modello in creta a grandezza naturale del gran cavallo per il monumento Sforza, la cui fusione in bronzo non fu mai realizzata. Tornato a Milano disegnò le scene per la rappresentazione delle Danze di Baldassarre Taccone, attese alla decorazione della sala delle Asse nel Castello Sforzesco, e intorno al 1495 iniziò i lavori per " l'Ultima Cena" nel refettorio di S.Maria delle Grazie, dove sperimentò una tecnica che, abolendo il tradizionale strato di intonaco, gli permettesse di lavorare con la lentezza e meticolosità che gli erano proprie; tale tecnica si rivelò nel tempo inadeguata e già alla metà del Cinquecento l'umidità aveva corroso quasi tutto il colore che doveva essere brillantissimo. Negli anni milanesi Leonardo ritrasse inoltre due favorite di Ludovico il Moro: Lucrezia Crivelli andrebbe identificata nella "Belle Ferronière", Cecilia Gallerani nella "Dama con l'ermellino"; entrambi i ritratti si basano sulla raffigurazione del busto lievemente rotante. Prima di lasciare Milano dopo la caduta del duca, Leonardo aveva già compiuto un primo cartone per San Anna commissionatagli dai Serviti di Firenze.
Leonardo e Michelangelo
Nel 1499 la fine della signoria sforzesca con l'entrata in Milano dell'esercito di Luigi XII, costrinse Leonardo a lasciare la città: dapprima fu a Mantova, dove eseguì il ritratto di "Isabella d' Este", quindi a Venezia. Nel 1501 fu nuovamente a Firenze, al servizio di Cesare Borgia come architetto e ingegnere generale. Tornato a Firenze, nel 1503, a lui e a Michelangelo fu commissionata la decorazione del salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio con episodi della storia fiorentina. Leonardo iniziò la sua opera ma la interruppe quasi subito e non la portò mai a termine; fu perduto persino il cartone della "Battaglia di Anghiari" che con quello della "Battaglia di Cascina" di Michelangelo, fece scuola ai giovani artisti fiorentini per oltre un secolo. Negli stessi anni Leonardo dipinse la Leda, nota da copie di allievi e la "Gioconda" celeberrimo ritratto di Lisa moglie del mercante Francesco Bartolomeo del Giocondo.
Leonardo e il Re di Francia
Nel 1506 tornò a Milano, chiamato dal governatore Carlo d'Amboise che lo incaricò di predisporre i festeggiamenti per l'ingresso di Luigi XII nel 1507; in tale occasione fu nominato peintre ordinaire et ingénieur del re di Francia. Dopo la morte di Carlo d'Amboise, Leonardo eseguì i disegni preparatori per il monumento equestre del vincitore di Ludovico il Moro, Giangiacomo Trivulzio. Negli anni seguenti, per il ripiegamento progressivo dei francesi, Leonardo lasciò Milano e si rifugiò a Vaprio presso il fedelissimo allievo e amico Francesco Melzi, sinchè nel 1513 si recò a Roma sotto la protezione di Giuliano de' Medici. Durante il soggiorno romano Leonardo eseguì l'ultimo suo quadro il "S. Giovanni Battista" che nel monocromo di toni bruni e dorati ripete con maggiore raffinatezza la rappresentazione del trapassare quasi inavvertibile della luce, nell'abolizione del disegno e del contorno.
Gli ultimi anni
Verso la fine del 1516 accogliendo un invito di Francesco I, Leonardo lasciò Roma per la Francia e si stabilì al castello di Cloux, presso Amboise. Documento della sua ultima creatività artistica sotto i disegni della "Fine del Mondo" nei quali espresse la sua convinzione, tratta da una vita dedicata all'indagine della natura, sull'esistenza di un' armonia universale sicuramente presente anche nell'apparente caos della fine del mondo. Il 23 aprile 1519 dettò testamento e alcuni giorni dopo morì.
Ci restano numerosi codici di Leonardo contenenti disegni e note scientifiche, solitamente scritti a rovescio, da destra a sinistra, tra cui ricordiamo solo i maggiori: "Codice Atlantico"; A, "Manoscritti A, B, E, K," e "Manoscritti C, F, H, I"; "Codex Arundel"; "Codice sul volo degli uccelli"; "Fogli A, B, C";"Codice 8936 e 8937".
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Frasi Celebri di Leonardo Da Vinci
- Solitudine:
- Chi è solo è tutto suo.
- Natura:
- Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta.
- Bontà/Malvagità:
- È più facile resistere all'inizio che alla fine.
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Data creazione biografia:
31 ottobre 2005
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