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Biografia di John Florio |
Insegnante e traduttore
Arrivato in Inghilterra nel 1575, dopo aver ricevuto istruzione universitaria a Tubinga, diventa insegnante di lingue straniere a Londra, vicino allo Strand . Dedica una sua opera al conte di Leicester, il cui padre, il Duca di Northumberland, aveva conosciuto suo padre ed era appassionato alla cultura italiana. Difatti,Michelangelo aveva dedicato il suo catechismo al Duca. Il padre di John, con i suoi numerosi contatti con l’aristocrazia, aveva così preparato in Inghilterra il terreno al figlio.
Nel 1576 John Florio vive ad Oxford e svolge la funzione di tutore del figlio del vescovo di Durham.
John si fa conoscere come un uomo molto colto ed interessante. Parla chiaramente inglese senza accento straniero .
Nel 1578 scrive il suo primo libro (First Fruits) in inglese sui proverbi italiani. In esso parla di come i genitori dovrebbero insegnare ai loro figli molte lingue. Si lamenta del fatto che gli inglesi non sappiano parlare altre lingue. Le raccolte di dialoghi First Fruits (1578) e Second Fruits (1591) furono certo conosciute da Shakespeare che ne riporta diversi.
La sua prima opera manifesta autentici sentimenti religiosi puritani. Yates suggerisce che questo fosse un segno della tendenza “sociniana” del padre che, in quei tempi, si mascherava come estremo puritanismo. Yates parla del “First Fruits” come un manuale di morale, con idee in parte derivanti da Guevara e Guicciardini. Florio, così, si afferma ben presto nei circoli intellettuali di Sidney-Leicester.
Florio valuta molto la castità cristiana – rilevandone i vantaggi: fama, sapienza, continenza, salute e rispetto. In questo, forse, si vuole distanziare dagli errori del padre a Londra.
Dal 1582 in poi è traduttore per l’ambasciata francese di Londra e, con la sua famiglia, vive nella Shoe Lane di Londra. Insegna italiano ed altre lingue alla brillante figlia dell’ambasciatore francese Michel de Nauvissière , sin dall’età di quattro anni. Accompagnava l’ambasciatore nelle udienze con la regina Elisabetta.
In questa ambasciata Florio viveva accanto al filosofo italiano Giordano Bruno . L’amicizia con Giordano Bruno lo influenza nell’includere nel suo dizionario italiano-inglese, anche termini napoletani. In una copia di un libro del Bruno a Napoli, sono stati trovati manoscritti che descrivono una serata passata a Londra con il Florio. Pare che in questa serata essi dovessero incontrare Sir Philip Sidney, Sir Fulke Greville e con due professori di Oxford. Bruno non parlava inglese, così si avvaleva della traduzione del Florio. In questo incontro, incentrato sulla fantascienza Bruno sosteneva che l’antica concezione greca dell’universo fosse errata e che la terra non è che uno fra tanti mondi, e che gli altri pianeti dovessero essere pure abitati. Immaginava un universo infinito. Pare che Sidney e Greville fossero molto interessati a queste idee. Florio evidentemente conosceva il protestante Sidney (lo “spirito angelico” degli elisabettiani, che tradusse i Salmi in versi inglesi).
Nel 1583 egli, sorprendentemente, viene reclutato fra le spie del Walsingham al servizio segreto inglese, e mette a rischio la sua vita nell’ambasciata francese, intercettando messaggi di Maria, regina di Scozia, ai cattolici francesi. Pare che anche il poeta Christopher Marlowe servisse, allo stesso modo, come spia inglese.
Nel 1603 traduce liberamente in inglese i saggi di Montaigne.
Diventa insegnante di italiano per la regina Anna ed il principe di Galles. Frequenta la corte inglese insieme a Shakespeare . Apparentemente è Florio che insegna a Shakespeare l’italiano, tanto da parlarlo poi fluentemente. Diventano molto probabilmente amici e sembra che ci sia un riferimento al Florio nella sua poesia “Phaeton”. Descrive il suo “dolce amico” Florio come “fiori” e “frutti” (in onore dell’opera di quest’ultimo “First Fruits”, segni della primavera e dell’estate
Si sposa nel 1617 con Rose “Spider”, che ama teneramente. Il suo stesso testamento è una lettera d’amore per lei. Diventa maggiormente religioso in età avanzata.
Obiettivo del Florio era dare alla lingua inglese eleganza e raffinatezza, forti ambizioni linguistiche.
Dà il nome al Golfo di S. Lorenzo in Canada traducendolo erroneamente da un libro del famoso navigatore Sir Richard Hakluyt . Nella prefazione a questo libro Florio incoraggia la colonizzazione dell’America – quasi prima di chiunque altro – per diffondere l’influenza della lingua inglese, che egli amava.
Muore nel 1625 a Fullham. Lascia nel testamento innumerevoli libri al conte di Pembroke ed dei gioielli dati alla regina Anna dal Duca Ferdinando di Bologna, come gesto di riconoscenza per la protezione ottenuta, come pure una pensione per la sua vedova, da William Herbert , il “giovanotto” dei sonetti di Shakespeare.
Frasi Celebri di John Florio
- Inglesi:
- L'Inghilterra è il paradiso delle donne, il purgatorio degli uomini e l'inferno dei cavalli.
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Data creazione biografia:
1 gennaio 1970
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