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Biografia di Johann Christian Friedrich Hölderlin |
Il più grande poeta lirio dopo Goethe
Johann Christian Friedrich Hölderlin è nato il 20 marzo 1770 a Lauffen, un piccolo centro del ducato del Wurttenberg a Nord di Stoccarda. È il primogenito di Johanna Christiana Heyn e di Heinrich Friedrich Hölderlin. Entrambe le famiglie dei genitori appartengono da generazioni alla Ehrbarckeit, il ceto sociale di notabili che costituisce l’ossatura dell’amministrazione e della chiesa luterana del ducato. La mentalità di questo ceto è fortemente caratterizzata dal pietismo , il cui culto mistico dell’interiorità si unisce all’attivismo entusiastico delle comunità credenti. La madre di Friedrich è figlia di un pastore protestante, mentre il padre, laureato in legge,amministra le proprietà ducali di un ex convento a Lauffen e possiede alcuni terreni. In famiglia viene deciso che il primogenito segua le orme del nonno materno. Per Friedrich si prospettano dunque lo studio in seminario e la carriera ecclesiastica. Ma a soli due anni dalla sua nascita il giovanissimo Hölderlin perde il padre, morto improvvisamente di ictus a soli trentasei anni. Nello stesso anno sua madre darà alla luce una seconda bambina, Heinrica, detta Rike.
Nella primavera del 1774 la madre di Hölderlin decide di risposarsi con Johann Christoph Gok, un tempo scrivano a Lauffen e amico del suo primo marito. Prima di trasferirsi a Nürtingen, Johanna Chritstiana fa inventare dettagliatamente i suoi beni e quelli ereditati dal marito. Il patrimonio familiare è ingente e buona parte delle sostanze sono destinate a Friedrich, ma sarà sempre la madre ad amministrare sapientemente i beni del figlio, che non avrà mai il coraggio di rivendicare il diritto di disporre dei propri averi e si limiterà a chiedere alla madre piccole somme di denaro, continuando a dipendere da lei sotto il profilo economico.
Tra il 1775 e il 1777 Hölderlin prende lezioni private per preparasi all’ingresso in seminario e inizia a frequentare la scuola di latino a Nürtingen. Sono anni difficili questi per il giovane Friedrich: la madre infatti darà alla luce diversi bambini che moriranno presto, mentre nel 1778 il “patrigno” Gok si ammala gravemente di polmonite e muore l’anno successivo dopo lunga agonia. Questa nuova perdita, insieme alla costante atmosfera di lutto che si respira nella casa materna imprime un segno indelebile nell’animo del futuro poeta, che ha ora appena nove anni.
Col passare degli anni si intensificano gli studi per preparasi all’ammissione in seminario. Hölderlin prende lezioni private di greco, latino, dialettica e retorica dal diacono Nathanael Köstlin, la cui religiosità è fortemente caratterizzata dal pietismo. Nel 1783, alla scuola di latino di Nürtingen, Hölderlin conosce Schelling, di cinque anni più giovane, e nipote di Köstlin.
Nel 1784 Hölderlin entra nel seminario del convento di Denkendorf. Qui trova un ambiente molto rigido. I libri sono sotto controllo e la lettura dei romanzi è proibita. Tuttavia, proprio a questo periodo risalgono le sue prime letture di argomento non strettamente religioso, quali la letteratura di viaggio e Klopstock. In quest’anno abbiamo inoltre notizia delle sue prime composizioni, forse versi di ringraziamento. Il cursus scolastico del giovane Friedrich sarà sostanzialmente ottimo, con punte di eccellenza nelle lingue antiche.
Il 27 dicembre del 1785 Hölderlin tiene la sua prima predica che ha come tema la Prima lettera agli ebrei di Paolo. Cominciano a maturare in lui, come riportato in una lettera alla madre, propositi e progetti “poetici”.
Terminato il suo ciclo di studi nel 1786, Hölderlin si trasferisce al seminario del convento medioevale di Maulbronn a nord-ovest di Stoccarda. Le regole sono però altrettanto rigide e il giovane manifesta perciò un certo malcontento alla madre. In questi stessi anni conosce e s’innamora di Louis Nast con cui ha una relazione, e intraprende un’appassionata corrispondenza con il cugino di lei, Immanuel Nast. Stringe inoltre amicizia con Franz Karl Hiemer, allievo pittore, che lo ritrarrà qualche anno dopo in un celebre dipinto. Risalgono a questo periodo le prime letture dei drammi giovanili di Schiller e la scoperta entusiastica di Ossian . Man mano che si accresce nel suo animo la vocazione poetica, Hölderlin matura la convinzione di lasciare il convento. A questo periodo, infine, risale la stesura dell’ode Il mio proposito.
Il 1788 è un anno denso di esperienze emotivamente importanti. Durante le vacanze pasquali Hölderlin si reca, con la madre, a Markgröningen da una zia particolarmente malata, la cui successiva morte eserciterà sul giovane poeta una notevole impressione. In quest’occasione conosce e ha modo di frequentare Rudolf Magenau, studente di teologia allo Stift di Tubinga. Da Magenau riceve il trattato Sul Sublime, dello pseudo-Longino. Nel mese di Giugno si reca nel Palatinato, passando per Heidelberg e Mannheim. Il paesaggio renano suscita in lui una grande impressione sicché, dopo questa prima fondamentale esperienza fuori dai confini svevi, il convento gli appare incredibilmente piccolo per le proprie aspirazioni.
Il 21 ottobre Hölderlin entra nel celebre collegio di studi teologici superiori, lo Stift di Tubinga in cui frequente la stessa classe di Georg Wilhelm Friedrich Hegel. Sempre a Tubinga, Hölderlin ritrova anche Magenau, che gli fa conoscere Christian Ludwig Neuffer. Con quest’ultimi stringe un sodalizio poetico ispirato alla Repubblica dei letterati di Klopstock (1774) e continua a scrivere poesie di vario contenuto e forma. Nel frattempo inizia il suo corso superiore di studi, in cui i primi due anni sono dedicati alla filosofia e i tre successivi alla teologia. L’ambiente è estremamente chiuso agli sviluppi filosofici e culturali esterni e molto faticosamente penetrano le idee kantiane. Ancora per poco insegna a Tubinga Friedrich Immanuel Niethammer, che, insieme a Fichte, contribuirà al rapido sviluppo della filosofia kantiana.
Nel 1789 Hölderlin contribuisce con una poesia ad un opuscolo steso in occasione delle nozze di Heinrike Nast, una cugina di Louise, con cui il poeta romperà il fidanzamento poco dopo. Questa, che come sappiamo fu la sua prima pubblicazione, andrà però smarrita. Durante le vacanze autunnali Hölderlin, in compagnia di Neuffer, si reca a Stoccarda, dove conosce e frequenta Gotthold Friedrich Stäudlin, editore di un almanacco di poesie e aperto sostenitore dell Rivoluzione francese. A quest’ultimo Hölderlin mostra i suoi progetti poetici e parla delle sue aspirazioni. Intanto il clima allo Stift si irrigidisce ulteriormente: i controlli crescono in seguito all’entusiasmo sempre più diffuso tra gli allievi per le vicende rivoluzionarie. Hölderlin è sempre più insofferente e, in seguito anche ad uno spiacevole episodio che lo conduce addirittura a ricevere dal direttore una condanna di sei ora di carcere, decice di abbandonare lo Stift per iscriversi alla facoltà di legge. Ma la madre è contraria per cui a Friedrich non resta che sottomettersi alla volontà materna.
Nel 1790 Hölderlin si prepara alla fine del primo ciclo di studi con due lavori scritti : uno sulla Storia delle belle arti tra i Greci e l’altro sui Paralleli tra i “Detti” di Salomone e “Le opere e i giorni” di Esiodo. Nel corso di una solenne cerimonia, il 17 settembre, gli viene conferito il titolo di Magister. Durante le vacanze autunnali a Stoccarda visita nuovamente Stäudlin, che lo invita a collaborare ad un almanacco poetico.
Ritornato allo Stift dove rincontra Schelling, Friedrich comincia a soffrire a causa dell’instabilità della propria condizione psichica. Legge intensamente Leibniz e dà vita ad inni con temi di carattere marcatamente filosofico.
A partire dal 1791 e poi negli anni successivi si intensifica il rapporto con Hegel.
Nel giugno del 1791 Hölderlin ribadisce alla madre il suo intento di non sposarsi, adducendo come motivazione il bisogno di seguire le sue ambizioni poetiche; continua tuttavia una relazione con Elise Lebet. Intanto il suo amico Magenau lascia anticipatamente lo Stift.
Agli inizi di settembre appare il Musenalmanach fürs Jahr 1792, curato da Stäudlin, che si apre con un poesia di Hölderlin, Inno alla Musa e contiene contributi di Neiffer e Magenau. L’esordio poetico di Hölderlin è recensito positivamente. Il 27 novembre il poeta scrive a Neuffer di aver intrapreso la lettura del Contrat social di Rousseau, da ci sarà tratta l’epigrafe dell’inno all’Umanità. Nel frattanto l’atmosfera allo Stift diventa sempre più cupa e il nuovo statuto è estremamente rigido, al punto che Hölderlin, temendo nuove restrizioni minaccia di lasciare gli studi.
Al 1792 risale il probabile inizio di un nuovo romanzo epistolare che diverrà l’Hyperion . Intanto il 20 aprile la Francia dichiara guerra all’Austria e comincia così una lunga serie di conflitti in Europa. Durante l’estate Hölderlin conosce in un circolo studentesco di ideali rivoluzionari uno studente di legge, Leo von Seckendorf. Nello stesso periodo si forma nello Stift un club di orientamento giacobino, in cui circolano giornali francesi; Hegel è tra i più appassionati difensori degli ideali rivoluzionari.
Nel settembre 1792 appare la Poetische Blumenlese fürs Jahr 1793 di Stäudlin, continuazione dell’almanacco precedente, con numerosi contributi di Hölderlin, tra cui un Inno alla libertà. Le vicende della guerra iniziano intanto a toccare anche la Germania. Il 21 ottobre Magonza passa sotto il controllo dei Francesi, che vi insediano un governo rivoluzionario a cui partecipano numerosi intellettuali tedeschi, tra cui Georg Forster.
Alla fine dell’ottobre 1792 Hölderlin fa visita a Magenau, divenuto intanto vicario a Vaihingen sull’Enz, a cui legge la prima stesura del suo Hyperion, romanzo che narra di un eroe che combatte contro l’impero turco per la libertà della Grecia. Il 19 novembre la Convenzione francese offre in un decreto “amicizia e aiuto a tutti i popoli che vogliono essere liberi” e Hölderlin si mostra convinto dei vantaggio che la guerra recherà, parlandone anche alla madre in una lettera.
Il 17 gennaio 1793 Luigi XVI viene condannato a morte e ghigliottinato. La notizia provoca reazioni in tutta Europa e molti paesi entrano in guerra. In seguito a quest’episodio ci sono gravi limitazioni alla libertà di stampa e l’introduzione di un nuovo statuto allo Stift di impronta decisamente conservatrice. Qualche giorno prima aveva infatti suscitato notevole clamore la fuga dal collegio di uno studente di orientamento repubblicano. Il 27 gennaio dello stesso anno Friedrich Matthison, poeta già allora molto noto, fa visita allo Stift e Hölderlin gli legge il suo inno Al Genio dell’Audacia. Matthison se ne mostra entusiasta.
In seguito all’assassino di Marat nel luglio 1793, Hölderlin scrive al fratello esprimendo il suo risentimento per Marat e solidarizzando con Jaques Pierre Brissot de Warville, leader girondino ben presto ghigliottinato. Il poeta sembra dunque esprimere un’inversione di tendenza rispetto agli eventi rivoluzionari e schierarsi con l’ala più moderata dei girondini. Nel frattempo prosegue il lavoro all’Hyperion, che lo conduce a confrontarsi con Platone e ad approfondire i testi di Schiller . Nel settembre 1793 conosce Isaac von Sinclair, avviato alla carriera diplomatica e vicino agli ideali rivoluzionari.
Sempre a settembre Hegel, che ha sostenuto anticipatamente l’esame presso il concistoro, lascia lo Stift, separandosi dall’amico Hölderlin con una millenaristica parola d’ordine, indice di un programma al tempo stesso politico e religioso “Reich Gottes!” (Regno di Dio). Piuttosto che avviarsi alla carriera ecclesiastica Hegel lavorerà, con l’autorizzazione della Chiesa, come precettore. Una condizione quella del precettore socialmente modesta, ma che rappresentava tuttavia l’unica alternativa, per chi usciva dallo Stift, alla carriera ecclesiastica. Anche Hölderlin comincia perciò a pensare ad una sistemazione in tal senso, mentre il 20 settembre si svolgevano dunque allo Stift gli esami finali.
Intanto Stäudlin ritorna in Svevia, dopo la sua fuga da Stoccarda nel 1782, e in occasione di un colloquio con Schiller raccomanda Hölderlin per un posto da precettore. Il 1° ottobre 1793 il giovane laureato in teologia si presenta all’affermato scrittore e maestro Schiller, da lui tanto amato. Dopo un colloquio di mezz’ora Schiller scrive a Charlotte von Kalb, sua amica e protettrice nei primi anni di Weimar, che cerca un precettore per il figlio di nove anni, esprimendo una certa soddisfazione per l’incontro con il giovane, sebbene riservi qualche dubbio sulla “profondità” del suo “sapere” e del suo “comportamento”. Ad ogni modo, Hölderlin comincia ad aspettare con impazienza notizie positive. Lavorare presso Charlotte von Kalb, donna celebre per il suo salotto letterario, amica dell’élite intellettuale e culturale di Jena e Weimar, rappresenta per lui la massima aspirazione.
Il 6 dicembre 1793, il giovane tiene l’esame presso il concistoro a Stoccarda e la predica di prova su La lettera ai Romani di Paolo, mentre a metà del mese parte per Waltershausen: è la sua prima, vera esperienza fuori dalla regione natale. Il 20 dicembre parte con il corriere postale e durante il viaggio lavora alla poesia Il Destino.
Nel 1794 Hölderlin inizia la sua attività di precettore presso casa von Kalb e la prima impressione del suo lavoro presso la padrona di casa è davvero ottima. Qui conosce anche la dama di compagnia di Charlotte Wilhelmine Marianne Kirms, dalla cui bellezza e presenza di spirito rimane piuttosto colpito.
Nell’aprile dello stesso anno Hölderlin scrive a Schiller per comunicargli i suoi ambiziosi progetti pedagogici ricavati dalla lettura di Kant e Rousseau; alla lettera allega la poesia Il Destino, proponendola per la pubblicazione sulla rivista Die Neue Thalia. Contemporaneamente lavora ad una nuova stesura dell’Hyperion. Si entusiasma molto alla lettura del nuovo scritto di Schiller, Sulla grazia e la dignità, e studia La dottrina della scienza di Fiche, di cui Charlotte riceve i fascicoli direttamente da Jena ogni settimana, man mano che vengono pubblicati. Proprio la signora von Kalb inizia a preparare l’ingresso in società di Hölderlin, raccomandandolo alla moglie di Herder e a Goethe, insistendo presso Schiller per un buon giudizio delle sue opere letterarie. In settembre infatti Schiller riceverà il Frammento di Hyperion, che uscirà due mesi dopo sulla Neue Thalia, insieme a Il Destino.
In ottobre Hölderlin progetta un dramma sulla morte di Socrate (mai scritto) e un saggio di estetica con un’analisi delle categorie del bello e del sublime in forma di commento al Fedro di Platone. Egli si proponeva così di superare la “linea kantiana” a cui si era fermato Schiller nell’opera Sulla grazia e la dignità. Contemporaneamente comincia ad incrinarsi però il suo rapporto con l’allievo Fritz von Kalb, il che fa aumentare la frustrazione per il fallimento del proprio progetto pedagogico.
Nel novembre 1794 Hölderlin accompagna il suo allievo a Jena. Qui rivede Niethammer e frequenta le lezioni di Fichte da cui rimane affascinato. Inoltre fa visita a Schiller e, impegnato con lui in una vivace discussione, ignora completamente un ospite presente che sfoglia il Frammento di Hyperion. Scoprirà più tardi che si trattava di Goethe.
Nel frattempo i rapporti con Fritz von Kalb precipitano. Hölderlin scopre che il ragazzo pratica l’onanismo e fa di tutto per impedire questa pratica, ricorrendo a punizioni e veglie notturne. Charlotte, che aveva già notato l’ipersensibilità di Hölderlin e le sue eccessive richieste nei confronti di Fritz, pensa di cambiare precettore, scongiurando però Schiller di avere riguardo nei confronti del suo protetto.
Tra la fine del 1794 4el’inizio del 1795 si reca insieme a Charlotte e Fritz von Kalb a Weimar, uno dei centri culturali più importanti dell’epoca. Attraverso la signora von Kalb il poeta è introdotto nei circoli intellettuali della cittadina, fa visita ad Herder e rivede Goethe.
Trasferitosi a Jena, abita accanto alla casa di Fiche, di cui riprende a seguire il seminario. Si intensificano i rapporti con Schiller, che lo chiama a collaborare alla rivista Die Horen, e conosce Wilhelm von Humboldt e il giovane Novalis. Legge la prima parte del romanzo appena pubblicato da Goethe Anni di apprendistato di Wilhelm Meister. Riprende anche il lavoro all’Hyperion, la cui pubblicazione viene proposta al celebre editore Cotta.
Nel marzo 1795 decide di trasferirsi in una casa fuori dalle mura della città con Sinclair, con cui aveva rinsaldato i rapporti di amicizia. In aprile riceve da Schiller il compito di tradurre in stanze l’episodio di Fetente delle metamorfosi di Ovidio, ma alla fine di Maggio Hölderlin abbandona improvvisamente Jena. Su questa fuga si è molto romanzato e scritto. Si è pensato ad un coinvolgimento politico di Hölderlin negli incidenti studenteschi del 27 maggio, a un crollo psichico, ad una crisi nel rapporto con Sinclair, con cui è stato ipotizzato un rapporto omoerotico. Un’altra ragione può cercarsi in una gravidanza di Wilhelmine Kirms, la dama di compagnia di Charlotte von Kalb, la quale a metà giugno partorirà poi una bambina che morirà prematuramente. Proprio la notizia del parto avrebbe potuto indurre Hölderlin alla fuga. Non ci sono elementi certissimi del coinvolgimento del poeta in questo “scandalo”, ma da accurate ricostruzioni della corrispondenza dell’epoca sembrano emergere notevoli indizi a favore di quest’illegittima paternità di Hölderlin.
In ogni caso la causa principale della “fuga da Jena” risiede molto probabilmente nello stesso rapporto di Hölderlin con Schiller, figura assai opprimente sul piano psichico e causa di un continuo, snervante confronto sul piano filosofico e poetico. L’eccessivo senso di dipendenza di Hölderlin nei confronti dell’amato-odiato maestro è del resto ampiamente documentata nella corrispondenza dell’epoca.
Sulla via del ritorno a casa il poeta fa tappa ad Heidelberg, dove incontra Johann Gottfried Ebel, un medico di simpatie repubblicane. Ne nasce una salda amicizia e Ebel propone a Hölderlin un posto di precettore a Francoforte. In attesa di una conferma Hölderlin trascorre l’estate e l’autunno a Nürtingen, in uno stato di profonda depressione. Una parentesi felice sono gli incontri con Schelling; dai fecondi colloqui con il giovane filosofo nasce lo scritto Il più antico programma sistematico dell’Idealismo tedesco, che ispirato da Hölderlin e elaborato da Schelling, fu poi steso da Hegel tra il 1796 e il 1797.
Lo scrittore riprende anche i contatti con i suoi conoscenti in Svevia, rivede Neuffer e Magenau, che lo trova in uno stato di preoccupante desolazione psichica, un “morto vivente”. Il 7 dicembre 1795 Ebel conferma a Hölderlin la proposta di un posto da precettore e il poeta si prepara ad una nuova partenza. Giunge a Francoforte il 28 giugno e si presenta a casa del banchiere Gontard.
Sul finire del secolo Francoforte è già una cittadina industriale e la società urbana, in pieno movimento, offre numerosi concerti e spettacoli teatrali. La famiglia presso cui Hölderlin comincia a lavorare nel 1796 è rappresentativa del nuovo clima sociale. Il banchiere e commerciante Jakob Friedrich Gontard è un uomo d’affari molto impegnato, sposato a Susette Borkenstein, ha quattro figli, il maggiore dei quali è affidato alle capacità educative del giovane precettore. Il piccolo allievo, di nome Henry ha otto anni e si affeziona presto Hölderlin, seguendo le sue elezioni senza grosse difficoltà.
Intanto Hölderlin comunica a Niethammer di voler scrivere per la sua rivista filosofica dei Neue Briefe über die ästhetische Erziebung des Menschen (“Nuove lettere sull’educazione estetica dell’uomo”), opera che vuol essere una polemica a Schiller, il cui trattato era apparso con quel medesimo titolo negli ultimi numeri della rivista Die Horen dell’anno precedente. Il poeta continua inoltre ad interessarsi alla discussione filosofica in atto a Jena, procurandosi lo scritto di Fichte sul Diritto Naturale. Soprattutto lavora al romanzo Hyperion, seguendo il suggerimento dell’editore Cotta di ridurne la lunghezza. È questo un periodo particolarmente sereno per Hölderlin e ciò è anche merito di Susette Gontard. Tra i due nasce infatti una relazione amorosa molto importante per il poeta.
Nel frattempo lo scenario della guerra si fa più preoccupante e Francoforte non è più sicura per la famiglia Gontard che, tranne il capofamiglia, si trasferisce provvisoriamente a Kassel. Al gruppo si unisce lo scrittore Wihlelm Heinse, amico di famiglia dei Gontard. Di Hölderlin aveva ammirato soprattutto il romanzo Ardinghello, autentico compendio enciclopedico dell’estetica settecentesca. In occasione dell’allontanamento da Francoforte matura l’amore tra Hölderlin e Susette, la loro relazione continuerà anche con il ritorno della famiglia Gontard a Francoforte. A settembre muore, dopo poco più di un anno, la giovanissima figlia di Wihlelmine Kirms. Non si sa se Hölderlin abbia appreso del destino della bambina, con ogni probabilità la sua unica figlia.
La guerra con la Francia nel frattanto degenera. I confusi eventi politici a Parigi, dopo lo scioglimento del Direttorio e il comportamento delle truppe francesi in Germania deludono le aspettative di molti intellettuali tedeschi che avevano vivamente vissuto e partecipato al clima rivoluzionario. Ebel manifesta con una lettera a Hölderlin tutto il suo disinganno e Gottfried Stäudlin si toglie la vita gettandosi nel Reno.A fine ottobre Hölderlin invita Hegel a trasferirsi a Francoforte, dove è libero un posto di precettore. All’amico il filosofo aveva dedicato la poesia Eleusis.
Il 10 gennaio 1797 Hölderlin scrive a Ebel una lettera in cui, pur manifestando tutta la sua preoccupazione per la situazione politica dell’epoca, mostra però una fiducia nel rinnovamento dell’umanità, nella sua capacità di rigenerazione dal degrado. In questo processo di ringiovanimento del mondo un ruolo di notevole importanza è affidato alla Germania. Sempre nel gennaio 1797 Hegel si trasferisce a Francoforte, accettando l’offerta di lavoro come precettore propostagli da Hölderlin. Tra i due inizia un’intensa frequentazione.
Nel frattempo esce il secondo volume dell’Hyperion. Continua intanto l’avanzare della minaccia francese: quando le truppe rivoluzionarie sono alla porte della città giunge notizia dell’armistizio siglato da Napoleone Bonaparte. All’inizio di maggio la famiglia Gontard si trasferisce in una casa in campagna poco fuori dalle mura cittadine; la vicinanza del precettore a Susette inizia a destare pettegolezzi. A giugno Hölderlin invia a Schiller una copia di Hyperion, insieme alle poesie All’Etere e Il Viandante, che segnano il suo passaggio alla maturità poetica. Schiller stesso invia queste poesie a Goethe, omettendo però il nome dell’autore. Il giudizio del grande poeta è sostanzialmente buono. Successivamente Hölderlin incontrerà personalmente Goethe e questi lo inviterà a comporre “piccole poesie” intorno a soggetti “umanamente interessanti”. Hölderlin comporrà difatti una serie di odi brevi che costituiscono un elemento di profonda novità nella lirica tedesca di fine secolo. Intanto Schiller lamenta la preoccupante condizione di Hölderlin che risente a suo dire di un eccesso di sensibilità e meditazione filosofica.
In estate Hölderlin definisce un primo dettagliato progetto della tragedia Empedocle, ma nel frattempo la situazione sentimentale con Susette si complica notevolmente. Tra il febbraio e il marzo del 1798 nuovi sommovimenti rivoluzionari mettono in discussione la precaria Pace di Campoformio, i disordini raggiungono anche il Württemberg. L’ambiente sociale intanto desta sempre più l’insofferenza dello scrittore e il malumore incide sulle sue condizioni fisiche. Nonostante la stanchezza e i piccolo disturbi, Hölderlin continua il lavoro alle odi, che vengono inviate per la pubblicazione a Neuffer e Schiller.
Alla fine del settembre 1798 la situazione presso casa Gontard si fa insostenibile: Hölderlin è costretto a lasciare la famiglia e, su invito di Sinclair, si trasferisce a Homburg von der Höhe, dove prende una stanza in affitto. La relazione con Susette continua clandestinamente. Anche la principessa Auguste von Hessen-Homburg mostra notevole interesse per il giovane autore dell’Hyperion e diventa una sua grande ammiratrice. Nel frattempo Hölderlin continua a lavorare all’Empedocle. A fine anno esce il Taschenbuch für Frauenzimmer von Bildung auf das Jahr 1799 di Neuffer, in cui sono appaiono alcune odi di Hölderlin.
L’insofferenza del poeta per il carattere individualistico e limitato dei tedeschi aumenta costantemente. In una lunga lettera scritta al fratello Karl all’inizio del 1799, Hölderlin definisce Kant il “Mosè” della nazione tedesca, che condurrà il suo popolo fuori dal deserto. La costruzione di una nuova comunità cosmopolita in Germania appare possibile solo attraverso l’educazione estetica e il contributo della poesia.
Intanto anche August Wilhelm Schlegel comincia a mostrare interesse per Hölderlin, e, in occasione di una critica particolarmente aspra sull’almanacco di Neuffer, trova parole altamente elogiative per il contributo del poeta svevo. Questi intanto continua la relazione con Susette e il lavoro all’Empedocle.
Intorno a Hölderlin e Sinclair si forma un gruppo di intellettuali politicamente impegnati e tra questi compare Casimiri Ulrich Böhlendorff, uno scrittore di orientamento repubblicano.
Nel giugno 1799 Hölderlin abbandona la prima stesura dell’Empedocle e si dedica al progetto di una rivista letteraria chiamata Iduna, che intende pubblicare presso l’editore Steinkopf di Stoccarda. Quest’ultimo accetta, ponendo però come condizione l’adesione alla rivista di varie personalità del mondo della cultura, e in particolare di Goethe e Schiller. Ma la reazione degli interpellati è tiepida se non negativa. Schiller infatti sconsiglia a Hölderlin di imbarcarsi in un’impresa risultata così difficile anche per lui e lascia intendere invece la possibilità di un’occupazione a Jena. Hölderlin accoglie carico di speranza questa notizia, anche perché le sue condizioni economiche peggiorano a tal punto che, per le ristrettezze in cui è giunto, è costretto a pregare la madre di inviargli una somma di denaro che gli consenta di poter lavorare ancora alle poesie e alla tragedia.
A fine ottobre appare il secondo volume del romanzo Hyperion. A novembre esce il Taschenbuch für Frauenzimmer von Bildung auf das Jahr 1800 di Neuffer, che contiene diversi contributi di Hölderlin e in un altro almanacco stampato a Francoforte escono ancora altre sue odi.
Il 18 brumaio del 1799 un colpo di stato muta improvvisamente la scena francese ed europea: Napoleone con un colpo di stato diventa primo console. Nell’ode scritta da Hölderlin per il ventitreesimo compleanno della principessa Auguste von Homburg trapela la speranza che Napoleone possa finalmente restituire all’Europa la pace tanto agognata. Intanto da Schiller non arriva alcuna risposta.
Il 1800 comincia per Hölderlin nell’incertezza più totale, sebbene egli continui a rifiutare gli impieghi continuamente propostigli dalla madre. Nel gennaio 1800 vede a Francoforte Christian Landauer, un commerciante di Stoccarda conosciuto anni prima attraverso Neuffer. Landauer invita Hölderlin a rientrare in Svevia, anche perché la precarietà delle sue condizioni di vita ostacola il lavoro poetico. Il giovane accetta dunque il consiglio di Landauer, abbandonando definitivamente l’Empedocle e trasferendosi a Stoccarda. In questo periodo da’ anche l’addio definitivo a Susette.
Nel giugno del 1800 Hölderlin rientra a Nürtingen e di lì si rimette in viaggio per Stoccarda. Riprende ben presto i contatti con i circoli culturali svevi, impartisce lezioni private, continua a dare contributi per gli almanacchi e scrive molte opere poetiche. È ancora però preoccupato per le sue condizioni economiche e così già in ottobre cerca un posto nuovo come precettore. In dicembre si incontra con Emanuel von Gozenbach, che su incarico dei genitori cerca un precettore per le sorelle minori che vivono in una località del Thurgau. Successivamente Anton von Gozenbach scriverà a Hölderlin per confermare l’incarico promettendogli un compenso annuo di 500 fiorini.
Hölderlin è ancora a Nürtingen quando apprende delle trattative di pace avviate da Napoleone con l’Austria dopo le tregue seguite alle battaglie di Marengo e di Hohenlinden, in cui gli austriaci erano stati pesantemente sconfitti. In questo clima di fervida attesa l’autore parte da Stoccarda per la Svizzera. Il 15 gennaio 1801 arriva ad Hauptwil, un piccolo centro della Svizzera, in cui la famiglia Gozenbach, proprietaria di un’importante azienda commerciale, è da sempre prestigiosa e influente. A Hölderlin viene affidata l’educazione di Barbara Julia e Augusta Dorothea, rispettivamente di quattordici e tredici anni. Lo scrittore si dichiara contento del suo nuovo incarico ed è particolarmente affascinato dall’imponente paesaggio alpino.
La notizia della pace di Luneville suscita il suo entusiasmo mentre le condizioni di lavoro sembrano proficue. A febbraio invia per la pubblicazione in un almanacco la lunga elegia I Lamenti di Menone per Diotima, che replica vivamente alla Nänie di Schiller, apparsa precedentemente, e l’ode Cantata tra le Alpi. Contemporaneamente cerca di stabilire contatti con Tieck e il circolo dei romantici di Berlino.
Improvvisamente però in aprile il poeta viene licenziato dai Gozenbach, senza che ne siano chiarite le ragioni. Hölderlin fa perciò nuovamente ritorno a Nürtingen dalla madre ed è in condizioni pessime. Proprio ora cominciano ad arrivare i primi importanti riconoscimenti per la sua produzione letteraria. Il secondo volume di Hyperion incontra difatti giudizi favorevoli e la fama dello scrittore cresce. Riceve una lettera di Chatlotte von Kalb e notizie dall’editore Cotta che si dichiara pronto a stampare in mille esemplari un suo volume di poesie per la Pasqua dell’anno successivo. L’editore desidera inoltre anticipare nelle sue riviste alcune composizioni dell’autore e a questo scopo il poeta inizia un processo di revisione e trascrizione in pulito dei suoi versi. Sempre nel 1801 uscirà su Flora la seconda stesura de Il Viandante seguita poi da Ritorno a casa, La migrazione, Vocazione del poeta e Voce del popolo. Tuttavia il volume non sarà mai pubblicato.
A giugno Hölderlin tenterà per l’ultima volta di riallacciare rapporti con Schiller e Niethammer, proponendosi per una cattedra di letteratura greca a Jena. Entrambi non risponderanno e questa sarà l’ultima lettera scritta a Schiller.Ancora una volta gli viene offerto un posto di precettore all’estero e precisamente a Bordeaux, nella casa del console amburghese Daniel Christoph Meyer. A dicembre Hölderlin si mette in viaggio a piedi. Sarà un viaggio duro e faticosissimo, reso ancor più duro dalle impervie condizioni atmosferiche. Hölderlin giungerà in casa Meyer solo il 28 Febbraio del 1802. L’atmosfera di Bordeaux sarà rievocata successivamente nella poesia Rimembranza.
Hölderlin rimane molto ben impressionato dal comportamento della famiglia Meyer, ma non parla chiaramente dei suoi compiti in Francia, compiti che forse il console pensava di estendere al sacerdozio, lasciando predicare Hölderlin nella comunità luterana della città.
Non si sa per quali ragioni, a metà del maggio 1802 il poeta lascia la città. Durante il suo viaggio si ferma a Parigi e a Strasburgo, mentre a giugno arriva a Stoccarda in condizioni psichiche disastrose. Non si comprende pienamente la causa di questo crollo: certo l’esperienza francese cela qualcosa di sconvolgente che non è filtrato nei documenti forse per una censura dei familiari. Si ignora anche se la notizia delle gravissime condizioni di Susette Gontard, morta poi il 22 giugno, abbia contribuito alla decisione di Hölderlin di lasciare Bordeaux. Comunque sia, questo drammatico evento segue il primo eccesso di follia del poeta e lo aggrava notevolmente.
Nonostante nel 1802 Hölderlin sia un uomo lacerato mostra però a Nürtingen una notevole capacità di ripresa. Su invito di Sinclair il 29 settembre il poeta si reca a Ratisbona, dove si discute del nuovo assetto degli stati tedeschi dopo la pace di Luneville, che riguarda anche il destino del piccolo principato di Homburg. In quest’occasione Hölderlin rivede amici, come Leo von Seckendorf, che contribuiscono a rasserenare il suo stato d’animo. Dai colloqui avuti a Ratisbona nasce il progetto di Patmos, che sarà inviato al Langravio di Homburg nel gennaio del 1803.
A Ratisbona il poeta cerca anche di trovare un editore per le sue traduzioni delle tragedie di Sofocle. Per tutto il principio del 1803 Hölderlin sembra ancora molto impegnato con diversi progetti poetici. Inoltre all’inizio dell’estate riceve una risposta positiva dall’editore Wilmans di Francoforte per la pubblicazione delle traduzione delle tragedie di Sofocle. A giugno incontra Schelling che, rimasto impressionato dallo stato di decadenza del suo amico di gioventù, scrive una lettera a Hegel, chiedendogli di ospitarlo a Jena e occuparsi di lui, ma quest’ultimo risponderà in modo evasivo.
Sinclair intanto prega la madre di Hölderlin perché gli permetta di trasferirsi da lui a Homburg, ma Johanna Christiana oppone una forte resistenza.
Con enorme ritardo Hölderlin ringrazia l’editore Wilmans e gli espone la sua concezione della tragedia greca. Poiché il poeta indugia ancora nella consegna, l’editore lo sollecita in novembre. A dicembre Wilmans riceve il manoscritto della traduzione di Sofocle e Hölderlin gli assicura il suo contributo per l’almanacco, prospettando un programma di collaborazione poetica articolato per generi.
Anche con l’arrivo del nuovo anno continuano le richieste di Sinclair ala madre di Hölderlin perché si convinca a lasciar partire il figlio. Nell’aprile del 1804 esce la traduzione in due volumi delle tragedie di Sofocle (Antigone e Edipo il tiranno). Il poeta, pur molto irritato per i numerosi errori di stampa presenti nei volumi, ne invia alcuni esemplari in omaggio, tra gli altri, a Goethe, Schelling e Hegel, escludendo volutamente Schiller.
Nel maggio 1804 Sinclair propone a Johanna Christiana di assumere Hölderlin pro- forma come bibliotecario a corte, e si reca addirittura a Stoccarda per convincerla di persona. In quest’occasione incontra anche alcuni oppositori politici del principato e discute di un possibile colpo di stato rivoluzionario. Il 19 giugno Hölderlin lascia Nürtingen insieme a Sinclair e non vi farà più ritorno. Dopo pochi giorni di permanenza a Stoccarda, in cui Sinclair vive con il timore di essere arrestato per attività rivoluzionarie, i due partono per Homburg. Con loro c’è Alexander Blankenstein, un avventuriero che ha proposto un azzardato piano per risanare le disastrate finanze del principato di Homburg, ossia un sistema di lotterie. Hölderlin arriva a Homburg alla fine di giugno e nel luglio del 1804 prende servizio come bibliotecario di corte.
Alla fine dell’anno 1804 escono inoltre i Taschebuch für das Jahr 1805 di Wilmans dove compaiono i Canti della notte, mentre poco prima una rivista di Cotta aveva pubblicato L’arcipelago.
Agli inizi del gennaio 1805 Sinclair rompe con Blankenstein, accusandolo di frode pubblica. Per questo l’avventuriero sporge denuncia contro Sinclair a Stoccarda per attività sovversiva e fa anche il nome di Hölderlin come persona informata dei fatti. Il 26 febbraio del 1805 Sinclair viene arrestato dai funzionari del Württemberg e condotto in carcere in Svevia. Il processo per tradimento vede coinvolto anche Seckendorf e Hölderlin su cui la commissione d’inchiesta comincia a chiedere informazioni presso il comune di Nürtingen, il concistoro e lo Stift di Tubinga. Mentre le autorità si limitano a deplorare le condizioni di eccessivo affaticamento mentale, che avrebbero impedito all’ex-allievo modello di esercitare la missione sacerdotale, a Homburg viene richiesta una perizia psichiatrica che come risultato accerta la “pazzia” dello scrittore a cui viene risparmiato il carcere.
Il 9 maggio del 1805 muore Schiller, ma non si sa quale sia stata la reazione di Hölderlin in proposito. Esattamente due mesi dopo Sinclair è prosciolto dall’accusa e ritorna ad Homburg dove ritrova l’amico in condizioni migliori. Precedentemente, infatti, Hölderlin era stato preda di violenti attacchi di furia, al punto che per il suo comportamento agitato era stato costretto a lasciare l’abitazione in cui alloggiava per trasferirsi in una nuova stanza in affitto.
In questo periodo Hölderlin è occupato con alcune traduzioni di Pindaro. Intanto Sinclair si reca a Berlino dove dimora presso Charlotte von Kalb. Quest’ultima scriverà a Jean Paul di Hölderlin definendolo uno “spirito veggente” : ha inizio così la leggenda romantica del poeta folle.
Nel 1806, la madre di Hölderlin ottiene per il figlio una pensione di sussistenza. Nel mese di marzo Sinclair torna da Berlino ma nel luglio, con la nascita della Confederazione del Reno, il principato di Hassen-Homburg viene inglobato nel nuovo Granducato di Assia. Sinclair perde insieme alla sua posizione politica la sua base materiale di sussistenza. Si trova così costretto a chiedere a Johanna Christiana di ospitare il poeta.
L’11 settembre Hölderlin, nonostante la sua strenua resistenza, viene condotto con la forza alla clinica psichiatrica del professore J. H. Ferdinand Autenrieth a Tubinga. In clinica gli vengono somministrati medicinali che più che giovare gli nuocciono. Molto probabilmente gli vengono applicate una camicia di forza e una maschera facciale. Tutto ciò accade mentre Seckendorf pubblica il suo Musenalmanach für das Jahr 1807, dove compaiono le poesie di Hölderlin La festa d’autunno, La notte e La migrazione. Questi versi suscitano un fortissimo eco tra i romantici, raccogliendo soprattutto i pareri positivi di Friedrich Schlegel e Tieck.
Nell’estate del 1807 Hölderlin, a cui i medici hanno diagnosticato al massimo tre mesi di vita, viene dimesso dalla clinica come incurabile e affidato alla famiglia del falegname Ernst Zimmer, interessatosi alle vicende del poeta dopo aver letto il suo Hyperion.
Con il consenso della madre, Hölderlin passa ad occupare una stanza al piano superiore della casa degli Zimmer, chiamata, per la sua forma, la torre. L’abitazione si trova su una strada che sale verso lo Stift costeggiando il Neckar e la stanza, che ospita lo scrittore, offre una vista spettacolare della valle, del fiume e dei monti circostanti. Nella torre Hölderlin trascorrerà gli ultimi trentasei anni della sua vita.
Nei primi periodi di questa particolare forma di reclusione, si ripetono frequentemente attacchi di furia e crisi parossistiche, poi, lentamente, la situazione va stabilizzandosi. Gli accessi di collera diminuiscono, anche se non cessano mai del tutto. Con i visitatori Hölderlin si mostra cerimonioso e pieno di deferenza, appellandoli spesso con titoli altisonanti. I suoi disturbi riguardano in particolar modo il linguaggio, sconnesso e incomprensibile. Il poeta si presenta poi con nomi diversi e spesso di origine italiana, come Salvator Rosa, Scarivari, o Buonarroti. Finisce comunque per prevalere il nome Scardanelli.
Anche nella torre Hölderlin non abbandona la letteratura, componendo moltissimi versi lavorando intensamente e, sembra, progettando una continuazione dell’Hyperion. Nell’autunno 1807 appaiono sul nuovo almanacco di Seckendorf le poesie Il Reno, Patmos e Rimembranza, che suscitano ancora il forte interesse dei romantici. Con l’arrivo del nuovo anno, Hölderlin riceve un pianoforte su cui prende a improvvisare e ricomincia a suonare anche il flauto. La musica diventerà una delle sue occupazioni principali negli ultimi anni di vita. Nell’ambiente studentesco di Tubinga la figura del poeta assume una coloritura mitica e negli anni saranno molti gli studenti a fargli visita.
Nell’agosto del 1820 il tenente Heinrich von Diest, conoscente di Sinclair e appassionato lettore di Hölderlin, proprone all’editore Cotta un’edizione delle poesie e una riedizione dell’Hyperion. Cotta accetta e Diest inizia a raccogliere i manoscritti dell’autore. Tra il 1821 e il 1822 Kerner, Uhland, Conz e Carl Gok lavorano con Diest per la realizzazione di queste opere. La seconda edizione dell’Hyperion uscirà nell’autunno del 1822.
In questo periodo cominciano anche le visite a Hölderlin di Wilhelm Waiblinger, studente dello Stift, che rimane vivamente colpito dall’aspetto e dalla figura del “poeta folle” ormai diventato una leggenda.Il decorso della malattia mentale di Hölderlin, intanto, si presenta con improvvisi quanto insperati miglioramenti, per poi riprecipitare, poco dopo, rovinosamente. Neuffer inizia intanto a pubblicare i manoscritti dell’amico in suo possesso. Diest muore nel 1825 ed è Uhland a completare la raccolta delle poesie di Hölderlin, che continua comunque a comporre nuovi versi, e così, nel giugno 1826, esce una raccolta di poesie hölderliniane curata dai poeti svevi Ludwig Uhland e Gustav Schwab. Il volume riscuote un certo interesse e appaiono i primi saggi critici sull’opera di Hölderlin.
Nel febbraio del 1828 muore Johanna Christiana, che si è sempre rifiutata di far visita al figlio nella “torre”. La notizia turba parecchio il malato, che però preferisce non parlarne, mentre comincia subito una vera e propria lotta, per la divisione dell’eredità, tra i fratelli Rike e Carl, che vorrebbero prendere anche la parte destinata al fratello. Dopo una serie di battaglie legali Zimmer stipula, nel 1830, un accordo per il mantenimento di Hölderlin con il curatore dei suoi interessi e il capitale del poeta si trova ad aumentare, anno dopo anno, considerevolmente.
Nel 1831 appare postumo il saggio di Wilhelm Waiblinger “Vita, poesia e follia di Hölderlin”, scritto tra il 1827 e il 1828. È la prima biografia del poeta e risulterà determinante per quelle successive e per la diffusione di una certa idea della sua immagine.Nel 1838 Ernst Zimmer muore, la notizia viene però celata al malato di cui si occuperà la figlia di Ernst, Lotte. Ricompaiono intanto violente crisi di collera e il poeta comincia a comporre le prime poesie firmate Scardanelli.
Dal 1842 in poi lo studioso di letteratura Gustav Schleiser inizia a raccogliere i materiali per una vasta opera su Hölderlin, mentre in autunno esce la seconda edizione delle poesie, introdotte da un profilo biografico, ad opera di Gustav Schwab. La pubblicazione delle opere complete uscirà nel 1846 in due volumi, a cura e con un saggio biografico di Christoph Schwab, figlio di Gustav.
Il 18 aprile del 1843 sulla “Kölnische Zeitung” appare un saggio, probabilmente opera di Gustav Schwab, in cui Hölderlin è per la prima volta annoverato tra i grandi poeti tedeschi, insieme a Schiller e Goethe. Charlotte von Kalb, che morirà il 12 maggio 1843, prova grande commozione, in seguito alla lettura del saggio, per il destino del poeta.
Agli inizi del giugno 1843 il poeta si ammala di polmonite. Scrive in questi giorni la sua ultima poesia La Veduta. Il 7 giugno Friedrich Hölderlin muore alle undici di sera. La “Allgemeine Zeitung” pubblica un suo necrologio con la seconda strofa del “Canto del destino di Hyperion” e il 10 giugno si svolgono a Tubinga i funerali cui prendono parte un centinaio di studenti; mancano però il fratello Carl e la sorella Rike, proprio loro che erediteranno dal poeta.
Frasi Celebri di Johann Christian Friedrich Hölderlin
- Sogni/Fantasia:
- Un dio è l'uomo quando sogna, un mendicante quando riflette.
- Bellezza:
- La prima figlia della bellezza umana, della bellezza divina, è l'arte. La seconda figlia della bellezza è la religione.
- Credere:
- Dove c'è pericolo lì cresce anche la speranza.
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Data creazione biografia:
1 gennaio 1970
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