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Biografia di Henry Wadsworth Longfellow

Poeta romantico innamorato della natura, degli indiani d'America e delle letterature delle origini;

Henry Wadsworth Longfellow

POETA AMERICANO
NELLE LINGUE NEOLATINE MAESTRO
TRADUTTORE DELLA DIVINA COMMEDIA
TRA LE FIORENTINE DIMORE
EBBE QUESTA
NELLA PIAZZA CHE FU DETTA
"LA MECCA DEGLI STRANIERI"

é stato archiviato, presso la Biblioteca Municipale "Panizzi" di Reggio Emilia, quello che è forse l'unico volume rintracciabile in Italia delle opere di questo grande letterato americano: Un UTET del 1957 (praticamente un ultraquarantenne) contenente le ballate in prosa "Evangeline" e "La canzone di Hiawatha". Splendide; soprattutto la seconda. Permeato di un romanticismo arcaico al quale non fa difetto una liricità intrinseca orgogliosa tra il sognante e l'ingenuo, Longfellow da molti considerato, in Patria, il poeta dei bambini. Il romanticismo di Longfellow, nato per reazione (ma soprattutto per ispirazione propria) al pietrificato classicismo imitatore di bei modelli antichi, permeato di un amore viscerale e confessato per tutto ciò che la natura (compreso l'essere umano) e per gli indiani d'America... quelli che prima di Whitman e Longfellow stesso venivano, bene che andasse, definiti "selvaggi". Cantore dell'umiltà dei grandi spiriti, Longfellow ebbe in patria un successo e un'ammirazione che si fatica anche solo ad immaginare.
Pantofolaro più che avventuriero, contrariamente a quanto furono Whitman e Hawthorne, Longfellow ebbe però modo di arricchire il suo amore e la conoscenza del "popolo rosso" nei suoi poco frequenti spostamenti... forse più di tanti altri che viaggiarono molto. La sua comprensione dell'altro (l'indiano o il bambino) ha eguali, fra i letterati, forse soltanto nel Whitman de "In morte di Osceola" e, per quanto riguarda i bambini, nella letteratura orale indiana. Ponte fra i popoli e le generazioni, Longfellow ama, riamato, in una società ancor bacchettona e che vedeva nel bambino un essere incompleto da "educare" con ogni mezzo, in epoca ormai lontana dalla nostra, le nuove generazioni di un amore unico.
Quale differenza col nostro modo, anche attuale, di intendere l'infanzia! E quale abisso!
Grande esempio di vigore letterario è l'inizio de "La canzone di Hiawatha":
Se mi domandaste donde vengono questi racconti, queste leggende e tradizioni che hanno gli odori della foresta, la rugiada e l'umidità dei prati, il fumo volteggiante delle wigwams, l'impeto dei grandi fiumi, con le loro frequenti ripetizioni e i loro echi selvaggi come di tuono fra i monti, io vi risponderei: "Dalle foreste e dalle praterie, dai grandi laghi del Nord, dalla terra degli Ojjbways (Chippewas), da quella dei Dakota, dalle montagne, brughiere e paludi dove l'airone azzurro, lo 'Shu-shu-gah' pascola tra le canne e i giunchi. Io li ripeto quali li ho uditi dalle labbra di Nawadaha il musico, il dolce cantore."

Frasi Celebri di Henry Wadsworth Longfellow

Felicità/Infelicità:
Il dolore e il silenzio sono forti e la paziente sopportazione è divina.
Mondo/Universo:
Il mondo, guardalo in faccia, / Perché lui non possiede alcun uomo.
Pensare:
Il pensiero porta l'uomo dalla schiavitù alla libertà.

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Data creazione biografia: 1 gennaio 1970
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