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Biografia di Giovanni Morelli

Storico dell'arte

Giovanni Morelli

Morelli nacque da una famiglia protestante, una minoranza in Italia. Cresciuto a Bergamo, frequentò la Kantonschule ad Aarau (Svizzera) tra il 1826 e il 1832. Dal 1833 al 1838 studiò medicina all'Università di Monaco perché in Italia era impedito ai protestanti di accedere alle università. I suoi studi di anatomia e l'osservazione degli esseri umani lo assistettero più avanti negli anni nelle sulle conclusioni sulla conoscenza. Morelli si laureò in medicina con l'anatomista Ignaz Döllinger (1770-1841), ma non esercitò mai la professione. I suoi primi interessi per l'iconografia apparvero in un ironico studio iconografico, sotto le pseudonimo di Nicholas Schäffer, nel 1836. Nel 1839 pubblicò una seconda parodia sull'approccio estetico all'arte, ancora con lo pseudonimo di Schäffer, “Das Miasma Diabolicum”. Morelli fece un viaggio a Berlino nel 1838, dove incontrò il naturalista Alexander von Humboldt (1769-1859) e artisti come Karl Blechen (1802-1872), Ludwig Tieck (1773-1853) e l'architetto Wilhelm Stier (1799-1856). Negli stessi anni era aiuto assistente in morfologia geologica del geologista svizzero Louis Agassiz (1807-1873).

Fino al 1840 visse a Parigi, dove abbandonò la scienza definitivamente e incontrò il commerciante Otto Mündler. Fu proprio costui che introdusse Morelli alla conoscenza dell'arte.
Morelli tornò in Italia nel 1840, abbracciando il suo paese natale e ponendosi come condottiero delle tradizioni intellettuali del nord. Tradusse le conversazioni tra Johann Pieter Eckermann e Goethe (anche se non furono mai pubblicate) e le lezioni di Friedrich Schelling sull'estetica nel 1845 e su Dante nel 1858. Negli anni 60 Morelli partecipò al Risorgimento italiano: deputato di Bergamo per quattro legislature, dal 1860 al 1870, fu nominato senatore nell'Italia unificata nel 1873. Presiedette molte commissioni sull'arte nel nuovo governo: le più importanti furono quelle sulla legislazione che vietava l'esportazione di tesori artistici dall'Italia, e la standardizzazione della conservazione nei musei italiani (a queste ultime commissioni partecipavano anche Luigi Cavenaghi e Giovanni Secco-Suardo). Forse grazie ai suoi precedenti contatti con Mündler, che aveva lavorato per la National Gallery a Londra e ora vendeva loro dipinti, Morelli incontrò a Milano i collezionisti inglesi, inclusi Sir Charles Eastlake, Sir James Hudson, ambasciatore inglese a Turin, e l'archeologo amatoriale Sir Austen Henry Layard (1817 –1894). Morelli acquistò quadri per Layard, che fu uno dei primi ai quali insegnò la sua tecnica di conoscenza.




Solo superati i 60 anni di età Morelli pubblicò la sua famosa metodologia di storia dell'arte. Il “Metodo Morelli” (che si fondava sull'esame stilistico della esecuzione di certi dettagli anatomici, per esempio la forma di un'unghia o il lobo dell'orecchio, e da questi tratti stilistici risaliva all'autore) apparve le prime volte in una serie di articoli nel Zeitschrift für bildende Kunst dal 1876, e più tardi sotto forma di libro nel 1880. Il suo trattato “Die Werke italienischer Meister” fu scritto in tedesco sotto lo pseudonimo di Ivan Lermolieff (l'anagramma reso in russo del suo nome italiano). Il lavoro fu scritto come un dialogo tra un maestro di scuola italiano (Schwarze) e il suo allievo russo, Lermolieff, apparentemente l'autore del libro. L'argomento del dialogo erano le maggiori opere nelle gallerie di Roma, Dresden e Berlino. Eric Fernie sottolineò che la struttura a conversazione del libro aveva permesso a Morelli di criticare gli approcci dei suoi contemporanei all'arte e anche le opinioni individuali degli studenti. Una serie di articoli su Raffaello apparvero tra il 1881 e il 1882. La collezione dei suoi scritti “Kunstkritische Studien”, di cui fu egli stesso editore, furono pubblicati a partire dal 1890. Morelli morì prima che comparisse il terzo volume, di cui fu editore Frizzoni. La sua influenza fu immediata sugli storici dell'arte Gustavo Frizzoni, Jean Paul Richter e Constance Jocelyn Ffoulkes.
Giovanni Morelli lasciò la sua raccolta di quadri, che oggi ne porta il nome, all'Accademia Carrara. Alla stessa accademia legò la somma di 100.000 lire perché istituisse un premio da destinare a giovani artisti desiderosi di perfezionare i propri studi.

Frasi Celebri di Giovanni Morelli

Uomo:
L'uomo acquista una individualità energetica e completa soltanto sotto l'influenza della donna. Una donna ha creato il suo corpo, un'altra donna gli crea l'anima.

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Data creazione biografia: 21 dicembre 2005
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