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Biografia di Giorgio Manganelli |
Narratore - Critico - Giornalista - Saggista
Giorgio Manganelli nasce a Milano nel 1922: vi studia fino alla fine del liceo classico. La madre, Amelia, è una maestra che scrive poesie; il padre, Paolino, è un procuratore di borsa. Al liceo, dove c’era anche Giorgio Strehler, con Oreste del Buono e Domenico Porzio fonda una rivistiella “La giostra”, su cui pubblica racconti.
Dal 1940, è all’Università di Parma: si laurea nel 1945, in Scienze Politiche, con una tesi sul “Contributo critico allo studio delle dottrine politiche del ‘600 italiano” (ora edita da Quodilibet).
Durante la guerra, diventa partigiano. Fu anche preso dai tedeschi che decisero subito per la fucilazione, ma la coscienza del tedesco lo salvò. Fu vicesegretario di sezione del P.C.I., presidente del Comitato di Liberazione, commissario di sezione per gli intellettuali e la propaganda.
Nel 1946 sposa la poetessa Fausta Chiaruttini, con la quale vivà a Milano. Da lei avrà presto la figlia Lietta.
La prima traduzione è dello stesso anno: “Fiducia” di Henry James. Dal 1949 collabora alla “Fiera letteraria”. Tra i suoi saggi si elencano "La letteratura come menzogna" (1967), "Angosce di stile" (1981), "Laboriose inezie" (1986). Moralità e reportage sono "Cina e altri orienti" (1986). Rivela in questi scritti personalissime qualità di prosatore, anche nei suoi periodici interventi sull'attualità , carichi di umori ironici e di spregiudicate notazioni. Nelle sue numerose opere narrative, o di divagazione, confessione ecc., è rimasto fedele a una immagine 'manieristica' della letteratura come costruzione artificiosa di un mondo sub o sur-reale, dove si colgono i risvolti più angosciosi o paradossali di una realtà fantasmatica: “Hilarotragoedia“ (1964), “Nuovo commento“ (1969), “Agli dei ulteriori“ (1972), “Pinocchio: un libro parallelo“ (1977), “Centuria“ (1979), “Amore“ (1981), “Discorso dell'ombra e dello stemma“ (1982), “Dall'inferno“ (1985).
Muore a Roma il 28 maggio del 1990.
Frasi Celebri di Giorgio Manganelli
- Libri/Scrivere:
- In generale gli scrittori sono convinti di essere letti da Dio.
- Povertà:
- Io amo i poveri e soffrirei in un mondo senza poveri. I poveri sono le brioches dell'anima.
- Libri/Scrivere:
- Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
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Data creazione biografia:
16 febbraio 2006
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