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Biografia di Gianfranco Funari |
Cabarettista - Conduttore
Gianfranco Funari nasce a Roma il 21 marzo 1932. Suo padre, vetturino, era socialista, la madre comunista.
Romano verace, dice di conoscere tutti i segreti di piazza San Pietro, come quello di cercare il fresco sotto il colonnato nelle torride estati capitoline. “Noi poveri andavamo il vacanza all'ombra delle statue del Bernini – confessa – e lì ho sempre sognato di diventare Papa…
Habemus Funari".
A 16 anni si trasferì in via Famagosta al numero civico 8: al numero 10 abitava Franco Califano, di cui Funari ebbe l'onore di sentire la prima canzone.
Ma prima di darsi definitivamente allo spettacolo Funari inizia a lavorare come rappresentante di una società di acque minerali, quindi conosce l'ispettore del Casinò di Saint Vincent, ed inizia a lavorare come croupier. Si trasferì ad Hong Kong dove lavorò per sette anni in un casinò locale.
Nel 1967 ritornò a Roma, incontrò Luciano Cirri de Il Borghese che gli propose di fare del cabaret al Giardino dei supplizi, noto locale romano: dopo pochi mesi, accorgendosi della posizione di estrema destra de Il Borghese, se ne andò.
Alcuni giornalisti de Il tempo, con un grosso commerciante di elettrodomestici ed un'agenzia di viaggi avevano nel frattempo preso in gestione il Sette per otto, il locale da cui era uscito Paolo Villaggio: mentre si esibiva qui, Funari fu scoperto da Oreste Lionello. Verso la fine del 1968 andò a vederlo una signora milanese molto amica di Mina e di Gianni Bongiovanni, titolare del Derby, che gli propose di trasferirsi a Milano.
Il 30 aprile 1969 esordì nel locale di Via Monterosa, sei giorni per 30.000 lire a serata. Per sei anni Funari si esibisce al Derby come interprete di monologhi centrati sulla satira di costume.
Per cinque anni Funari fa cabaret; incide perfino un 33 giri, Ma io non canto… faccio finta; è regista dello spettacolo "Da dove vieni tu?" interpretato da I Moromorandi, un formidabile trio composto dal povero Giorgio Porcaro, da Fabio Concato e da un terzo ragazzo che oggi è un funzionario delle tasse; dirige anche un altro gruppo di cui fanno parte Gaspare e Zuzzurro.
Nel 1970 Funari fa il suo debutto in video in La domenica è un'altra cosa con Raffaele Pisu. Nel 1974 fu la volta di Foto di gruppo su Rai1 di Castellano e Pipolo, sempre con Pisu, in cui Funari aveva un angolino per intrattenere il pubblico con un monologo.
Nel 1975 è a Torino per presentare Più che altro un varietà per la regia di Piero Turchetti con Minnie Minoprio e il Quartetto Cetra.
Nel 1978 Funari scrive un romanzo, Famiglia svendesi. Funari è quindi attore cinematografico nel film ad episodi Belli e brutti ridono tutti, diretto da Domenico Paolella e interpretato da Luciano Salce, Walter Chiari, Cochi Ponzoni, e Riccardo Billi. Sul finire degli anni '70 ha l'idea di Torti in faccia, un programma nel quale tre persone discutono con altre tre di opposta categoria (vigili-automobilisti, inquilini-proprietari), che propone a Bruno Voglino, capostruttura di Rai1, risposta: “non è nello spirito della nostra rete”. “Nel 1979 incontra Paolo Limiti, che allora si occupava dei programmi di Telemontecarlo: gli fece fare la puntata numero 0 di Torti in faccia, e la direttrice francese dell'emittente, Josette Clauvingy diede il suo benestare. Torti in faccia va in onda sulle frequenze dell'emittente monegasca dal maggio 1980 al maggio 1981, cinquantanove puntate con grande successo.
Funari si erge a profeta e paladino degli indifesi, tre stagioni di grande successo, 128 puntate fino al 1984. Pochi mesi dopo Giovanni Minoli gli offrì la seconda serata del venerdì. Avendo ancora un contratto con Telemontecarlo il suo passaggio in Rai fu gestito dai vertici di Viale Mazzini e di TMC: la Rai cedeva all'emittente monegasca film e telefilm, in cambio del 10% della proprietà di TMC alla Rai e del suo passaggio in Rai. Il contratto con Telemontecarlo sarebbe scaduto a giugno, ma si fece in modo che Funari esordisse in Rai in gennaio, cioè in anticipo alla scadenza del contratto.
Il 20 gennaio 1984 inizia la prima edizione di Aboccaperta versione Rai2.
Nel dicembre 1984 condusse Jolly goal, gioco a premi con il pubblico in onda la domenica pomeriggio all'interno di Blitz.
Nel 1987 Funari sposa in seconde nozze Rossana Seghezzi, ballerina della Scala, da cui si separerà nel 1997. Nell'autunno 1987 su Rai2 parte Mezzogiorno è, programma voluto da Agostino Saccà e Gianni Locatelli. Fra il maggio e il giugno 1988 Funari conduce Monterosa '84 dieci puntate in seconda serata, tutti i giorni, tranne il fine settimana, rassegna degli artisti che hanno lavorato al Derby, fra gli altri Teo Teocoli, Massimo Boldi, Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Diego Abatantuono.
Di quegli anni racconta: “Nel 1989 Locatelli mi invitò a risolvergli il problema della fascia oraria del mezzogiorno, poco seguita in Rai, siccome prima del mio programma c'erano le lezioni di russo, che non seguiva nessuno, partivo svantaggiato. Cambiai il titolo da Mezzogiorno è in Aspettando mezzogiorno, e raggiunsi punte del 37% di share e di ascolto. L'espediente è stato poi usato da tutti: Aspettando la Carrà, Aspettando Grillo, Aspettando Mina, Aspettando Gaber, Aspettando Patty Pravo ecc. Gli aumenti di share e di ascolto non furono graditi da Giampaolo Sodano, direttore di Rai2“. Il conduttore fu cacciato dopo che aveva invitato La Malfa in trasmissione, benchè gli fosse stato ordinato di non farlo.
Sodano gli offrì di condurre Scrupoli, e Il Cantagiro, ma egli rifiutò, e preferì stare un anno senza lavorare. Al suo posto arrivò Michele Guardì.
All'inizio degli anni '90 Funari si reca in America per interpretare un film-tv di Frank Furino, l'autore di Dynasty e Dallas, con Martin Landau, di cui poi non se ne fece niente. Rimase comunque qualche mese negli USA, poi andò a Parigi, dove incontrò Carlo Freccero, che gli disse: "Giusti e quelli di Blob mi hanno consigliato Funari come uomo del rilancio di Italia1". Tornato in Liguria, firmò il contratto con Freccero. Il 16 settembre 1991 parte Mezzogiorno italiano su Italia1; nel marzo 1992 idea, Conto alla rovescia, dedicato alle imminenti elezioni politiche, una tribuna politica alla maniera di Funari. Non volendo essere chiamato giornalista Funari si definisce “il giornalaio più famoso d'Italia”, dichiara di detestare i giornalisti televisivi e di stare dalla parte della gente, e in ciò influenzerà Berlusconi quando definirà Forza Italia “il partito della gente”. Sigaretta perennemente fra le dita, abbondante andrenalina, Funari mette alla frusta i politici, ormai è un big, Aldo Grasso dichiara: “interpreta il suo ruolo come una missione, si vive come il fondatore di una nuova religione catodica: un bravo conduttore di talk show deve essere una spugna. Io assorbo tutto e sono in grado di ributtare il tutto nel momento ideale. Il concetto base del talk show è il seguente. Chiamare gente qualunque, dargli un tema, e farglielo svolgere indipendentemente dal linguaggio che questa gente usa”. La grande intuizione di Funari è stata quella di aver capito della televisione una cosa fondamentale: che per essere eccezionali bisogna mascherarsi da normali, abbassarsi al gradino più basso, corteggiare senza pudore le casalinghe.
Nell'estate 1992 Funari, reo di avere espresso il suo disagio all'interno delle reti Fininvest, viene allontanato dal gruppo Fininvest a seguito di una polemica con Berlusconi. “Venni cacciato dalla Fininvest – ricorda Funari – proprio il giorno che ricevetti il più grande complimento mai avuto dalla segreteria di Confalonieri per una puntata sui funerali di Borsellino; rifiutai l'offerta di Angelo Guglielmi per andare a Rai3, attesi il verdetto del Tribunale di Monza che mi diede ragione. Nel frattempo decisi di autoprodurmi con Zona franca, un programma in onda su 75 emittenti locali sparse in tutta Italia, le videocassette erano prodotte da Sandro Parenzo, attuale editore di Telelombardia”.
Il 18 ottobre 1993 Funari, vinta la causa con il gruppo Fininvest, torna a Rete4 per presentare Funari news, prima parte in onda prima del TG4 di Fede, e Punto di svolta, seconda parte in onda dopo il TG4. Ma ancora in Fininvest dura poco e deve nuovamente cambiare editore. Dopo una breve e sfortunata parentesi alla direzione del quotidiano L'Indipendente, e il fallimento delle trattative con l'azienda di Stato e i grandi network, approda su Odeon TV per presentare il programma del mezzogiorno L'edicola di Funari e la striscia quotidiana Funari live nel tardo pomeriggio. Funari alloggia all'Hotel Grand Milan, e si reca ogni giorno negli studi di Odeon per fare la sua trasmissione. Nel 1996 un fugace ritorno a Rai2 la domenica pomeriggio come conduttore di Napoli capitale, talk-show politico che offre ai candidati alle elezioni un'arena per sfogare frustrazioni e rancori. “La mia idea originaria era quella di fare Milano capitale, era il periodo in cui Bossi voleva la secessione, volevo dimostrare che un conto è essere disoccupati a Milano, un altro a Napoli. Pensai ad un nuovo titolo Mantova capitale, Napoli capitale, Roma caput mundi. De quer periodo me ricordo innumerevoli polemiche, specialmente con il direttore di Raidue Gabriele La Porta, poi intervenne l'allora Presidente della Repubblica Scalfaro che disse: quell'omo (Funari) non deve più andare in onda”, e allora stop.
Conclusosi anzitempo il contratto con la Rai Funari riparte con Zona franca, quindi conduce Allegro… ma non troppo sugli schermi di Antenna 3 Lombardia.
Qui inizia a frequentare Morena Zapparoli, figlia del suo psicoanalista, che sposerà otto anni dopo.
Nel marzo 1997 Gianfranco Funari torna a far parlare di se: annuncia che intende candidarsi sindaco di Milano con una una Lista Funari. Per qualche settimana i sondaggi danno Funari ben piazzato: al quarto posto. Funari si reca ad Hammammet a trovare Craxi e gli chiede consigli su come si prendono i voti a Milano. Dopo tre giorni di chiacchierate con l'ex leader socialista Funari annuncia: “Bettino mi ha promesso quei 30.000-40.000 voti che controlla”. La notizia è però smentita da persone vicino a Bettino. Ma dopo una settimana durante la quale i giornali diffondono la notizia Funari si ritira e dichiara al Corriere della Sera: "Ho una sola firma, la mia, sono costretto mio malgrado al ritiro. La mia candidatura è svanita nel nulla perché sono stato sottoposto a violentissima pressione”. In realtà, dice Funari oggi, "iniziai a stare male, erano i primi segnali di un infarto, poi m'hanno aperto come n'abbacchio…".
Nel 1998 Funari si dedica al cinema, compare in Simpatici e antipatici diretto da Christian De Sica: “Io ho sempre fatto spettacolo, sono una star di nascita. Il cinema per me, può essere la grande soluzione. Christian De Sica, il regista, mi ha pregato: se non accetti non faccio il film”. Funari interpreta un tangentista, con tanto di galera: “Chi meglio di me? Li ho visti tutti”.
Nel 1999 un intervento chirurgico al cuore, e applicazione di by-pass. Dopo l'intervento chirurgico la sua salute è diventata il punto di partenza per un attacco alla sanità pubblica durante la trasmissione del sabato sera Per tutta la vita condotta da Fabrizio Frizzi dove ha attaccato il ministro della Sanità Rosy Bindi: il tg1 aggiunge applausi virtuali del pubblico mentre la Bindi replica, e il caso viene denunciato da Striscia la notizia.
Nel 2000 nuovo ritorno a Mediaset: Funari viene invitato come guest-star nel programma A tu per tu, condotto da Maria Teresa Ruta ed Antonella Clerici. Un tavolo rotondo, gli ospiti e un argomento: Funari è un gigante al cospetto delle due conduttrici e dopo qualche puntata non è più l'ospite bensì il padrone. La Clerici se ne va, la Ruta rimane ma è annullata da Funari che padroneggia. Funari ritrova i fasti di un tempo nella fascia oraria in cui in passato ha dato il meglio di se, quella delle casalinghe. Ma il programma si esaurisce nel corso di una stagione, e Funari è stato di nuovo ricacciato verso emittenti minori.
Nella stagione 2001/2002 è a Odeon con Funari c'è, poi Stasera c'è Funari, si presenta in video con un nuovo look: barba, bastone, più gli sparano addosso, più si rialza, urla, inveisce, ride. E' accompagnato dalla sua banda storica: il giornalista Alberto Tagliati, il comico Pongo, la fidanzata Morena. A partire dalla presente stagione il programma si chiama Funari forever, ed ha un grandissimo successo.
L'abilità di Funari come conduttore è il fermarsi sulla soglia del suo sapere per lasciare spazio al sapere dell'altro: grazie a un fiuto infallibile, ha capito tutti i rituali della tv generalista e, in più, a differenza di altri conduttori, sa quando bisogna comportarsi da «ignorante» per rispettare l'altrui pensiero.
Gianfranco Funari è ormai stabilmente a Milano: ha lasciato l'Hotel Michelangelo dove soggiornava, ed ha una casa sui Navigli dove vive con Morena Zapparoli, la giovane compagna che ha l'esatta metà dei suoi anni, con la quale ha una relazione affettiva dal settembre 1999.
Si vocifera un passaggio di Funari in prima serata quale mattatore di una trasmissione con Piero Chiambretti e Vittorio Sgarbi.
Funari ha pronunciato il suo terzo “si” convolando a nozze con la fidanzata Morena.
Frasi Celebri di Gianfranco Funari
- Politica:
- La donna più importante che ho incontrato è la politica.
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Data creazione biografia:
11 novembre 2005
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