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Biografia di Francesco di Assisi

Fondatore dell'Ordine francescano

Francesco di Assisi

Francesco nacque nel 1181 da Pietro Bernardone dei Moriconi e dalla nobile Pica Bourlemont. Grazie all'attività di commercio in Provenza, la sua famiglia era diventata ricca e benestante.
Nel 1205 avvenne l'episodio più importante della sua conversione: mentre pregava nella chiesa di San Damiano, raccontò che il Crocifisso gli aveva detto: "Francesco, va' e ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina". Nel 1206 abbandonò la famiglia per vivere tra gli umili.

In apertura del suo Testamento, Francesco d'Assisi si presenta come uno che viveva «nei peccati», fino al giorno in cui il Signore gli fece gustare la «dolcezza d'animo e di corpo» nascosta nell'amore misericordioso verso i lebbrosi. Alle tante definizioni date di lui, «il poverello d'Assisi», «uomo fatto orazione», «tutto serafico in ardore», addirittura «secondo Cristo», Francesco avrebbe forse preferito quest'altra: un convertito, o meglio, «un uomo sempre pronto a lasciarsi convertire all'amore».



La svolta indicata da Francesco non impedisce tuttavia di scoprire - nell'intreccio imprevedibile di storia, natura e grazia che forma la vita cristiana - quanta parte del «santo» adulto esca per maturazione o per contrasto dalle sue esperienze giovanili. Figlio avveduto di un mercante, per acquistare il regno dei cieli vende tutto, ma non la capacità di far bene i conti a se stesso e agli altri. Al fratello Angelo, che lo vede pregare intirizzito e gli chiede di vendergli «un soldo di sudore», risponde gioiosamente: «Venderò questo sudore, molto caro, al mio Signore!» {Leggenda perugina, 231 FF 1424), e più tardi rinfrescherà il detto alle «povere dame» di San Damiano, che egli sapeva gravate da malattie e fatiche: «multo venderite cara questa fatiga, / ka ciascuna sera regina / en celo coronata cum la Vergene Maria» (Parole con melodia, per le Povere Dame, 5: FF 263/1). Forse anche l'ardimento col quale Francesco e i suoi compagni percorrono l'Italia, scavalcano le Alpi e attraversano i mari, rilanciando l'annuncio missionario della Chiesa, ricorda la nota intraprendenza dei mercanti italiani di quel tempo: solo che Francesco non porta mercé e denaro, cerca solo di vivere e annunciare pacificamente il Vangelo.

«Vivere secondo la forma del santo Vangelo» è la grande «rivelazione» che trasforma definitivamente la vita di Francesco: che aspirava al cavalierato e sceglie l'umiltà del Signore Gesù, vagheggiava la gloria delle armi e diventa un mite araldo di pace, sognava di conquistare i regni e viene conquistato dall'amore di Cristo. La grande scommessa vinta da Francesco fu quella di ricordare ai cristiani del secondo millennio che il Vangelo può essere vissuto da tutti, sempre, senza sconti e «senza commento», perché il Vangelo è il Verbo del Padre fatto vita e parola umana, e Cristo ha detto: «Vi ho dato l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi» (Gv 13,15). Se le prime generazioni francescane hanno guardato con stupore un uomo diventato «immagine» visibile di Cristo, i credenti di ogni tempo non potranno dimenticare un altro prodigio: l'incremento di umanità che il Vangelo vissuto ha prodotto in Francesco, «fratello universale», autentico «puro di cuore» che vede il Dio bellezza e verità in tutte le cose, ma ne insegue con amore l'immagine anche nei fratelli più deformati dai mali della carne e della coscienza.

Libri Francesco di Assisi
Data creazione biografia: 1 gennaio 1970
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