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Biografia di Filippo Turati

Uomo politico

Filippo Turati

Avvocato e collaboratore di diverse riviste d'orientamento democratico e radicale, maturò la sua adesione al socialismo dopo l'incontro con Anna Kuliscioff, esule russa alla quale si legò sentimentalmente, e i contatti con l'ambiente operaio di Milano. Con la Kuliscioff organizzò nel 1889 la Lega socialista milanese, ispirata a un marxismo non dogmatico e rigorosamente antianarchica. La proposta avanzata da Turati di un organismo nazionale a cui facessero capo le molteplici strutture del movimento popolare, sfociò nel congresso di Genova del 1892, al quale parteciparono circa trecento delegati di associazioni operaie e contadine. La maggioranza dei delegati costituì il Partito dei lavoratori italiani (dal 1895 si chiamò Partito socialista italiano), nato su una piattaforma riformistica che non escludeva il terreno della lotta parlamentare, da associare alle rivendicazioni di natura sindacale.
Dopo i tentativi di Francesco Crispi di mettere fuori legge le organizzazioni di sinistra, Turati riuscì eletto deputato nel 1896 e in questa veste cercò di tessere alleanze con i settori radicali e repubblicani per favorire una svolta democratica nel governo. Condannato a dodici anni di pena sotto l'accusa di avere diretto le manifestazioni di protesta del 1898, l'anno successivo fu rieletto deputato e liberato dal carcere con un indulto. In Parlamento condusse la protesta ostruzionistica contro i provvedimenti reazionari del governo guidato da Luigi Pelloux e quindi favorì il governo presieduto da Giuseppe Zanardelli (1901), che esprimeva una visione liberale della politica.
Nel 1903 rifiutò l'invito rivoltogli dal presidente del Consiglio Antonio Giolitti di entrare a far parte del governo, da lui ritenuta un'offerta prematura alla quale il Partito socialista non avrebbe dato l'assenso, dal momento che allora stava prendendo piede l'ala massimalista contraria al riformismo. Inizialmente ostile all'ingresso in guerra dell'Italia, dopo la disfatta di Caporetto (1917) Turati accettò il principio che alla lotta di classe si dovesse anteporre la difesa della patria in pericolo.
Nel dopoguerra proseguì la battaglia all'interno del partito contro le correnti massimaliste, che lo misero in minoranza inducendolo ad abbandonare il PSI per fondare il nuovo Partito socialista unitario (1922). Nel 1925 espatriò clandestinamente in Francia, dove collaborò alla Concentrazione antifascista che riuniva gli esuli di tutti i partiti, tranne i popolari e i comunisti.

Frasi Celebri di Filippo Turati

Morale:
La ferocia dei moralisti è superata soltanto dalla loro profonda stupidità.
Libertà/Schiavitù:
Le libertà sono tutte solidali. Non se ne offende una senza offenderle tutte.
Politica:
Come sarebbe bello il socialismo senza i socialisti.

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Data creazione biografia: 20 novembre 2005
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