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Biografia di Ernest Hemingway |
Scrittore
Ernest Hemingway, nasce il 21 luglio 1899 a Oak Park (Chicago) da agiata famiglia protestante. È il secondogenito di Clarence E. Hemingway e di Grace Hall, che avranno complessivamente sei figli; l'ultimo di questi, Leicester, sarà uno tra i migliori biografi del fratello.
I rapporti col padre, uomo di indole irresoluta e molto fragile, sono buoni; difficili invece quelli con la madre, ai cui imperiosi tentativi di avviarlo alla carriera di violoncellista Ernest si ribella. In compagnia del padre, Ernest fa molto presto le sue prime esperienze di caccia e pesca. Partendo dalla casa di campagna (che la madre ha chiamato "Windemere" in memoria di Walter Scott), situata sul lago Walloon a 500 chilometri da Chicago, i due a volte si spingono fino alle più lontane zone dei Grandi Laghi. In questi luoghi è stanziata una tribù di pellirosse: Ernest la frequenta in compagnia del padre, medico chirurgo che presta la sua opera anche nelle riserve indiane (molti ricordi di questo periodo entreranno nei suoi racconti). Compie gli studi medi alla High School della città natale. Con l'incoraggiamento di due insegnanti (Miss Biggs e Miss Dixon) che hanno notato la sua inclinazione per la letteratura, collabora ai fogli studenteschi pubblicandovi articoli e racconti, dai quali traspare fra l'altro un'ottima vena satirica. Diplomatosi, entra come cronista al "Kansas City Star": quotidiano che si distingue per un linguaggio tutto moderno, rapido e "oggettivo". Frattanto, essendo gli Stati Uniti intervenuti nella prima guerra mondiale, si presenta volontario per andare a combattere in Europa.
Un difetto alla vista lo fa escludere dai reparti combattenti, viene tuttavia arruolato nei servizi d'autoambulanza e destinato al fronte italiano. Nel giugno 1918 è a Milano, poi a Schio, da dove riesce presto a farsi mandare sul Piave. Con una bicicletta - idea sua - porta generi di conforto alle truppe in trincea. Dopo alcuni giorni viene ferito dalle schegge di un proiettile di mortaio e da pallottole di mitraglia; nonostante le sue condizioni, si prodiga nel soccorrere altri feriti. Sarà decorato con la Croce di guerra americana e con la Medaglia d'argento italiana. Rimane tre mesi all'ospedale, dove viene ripetutamente operato e si innamora di Agnes von Kurowski, un'infermiera americana di origine tedesca. L'amore è ricambiato, ma una richiesta di matrimonio verrà respinta da Agnes. (Tutte queste esperienze degli anni di guerra entreranno, variamente trasfigurate, nel Racconto molto breve, 1924, e poi in Addio alle armi). Esce dall'ospedale e torna al fronte a combattere per una quarantina di giorni con la fanteria italiana. Viene smobilitato nel 1919. Il viaggio di ritorno a Oak Park, a bordo del transatlantico Giuseppe Verdi, dura circa un mese.
In America, Hemingway è accolto come un eroe, particolarmente dai cittadini dell'Illinois. Il giornale della città, l'Oak Parker, gli dedica un articolo nel quale è descritto il coraggio da lui dimostrato sul fronte italiano e l'eccezionale capacità di sopportazione manifestata in occasione delle operazioni chirurgiche alle quali dovette essere sottoposto per le ferite riportate sul fronte del Piave. Ma Hemingway non riesce a riambientarsi. Si sente incalzato dagli incubi della guerra. Comincia a soffrire d'insonnia, e questa limitazione lo accompagnerà per tutta la vita. Non potendo dormire, legge e beve abbondantemente. La sua stessa famiglia, benché gli sia affettuosamente vicina, in un certo senso gli impedisce di trovare un nuovo equilibrio nella città natale. Per tutta l'adolescenza considerato un ragazzo instabile e impulsivo, egli soffre per la difficoltà di farsi accettare come un reduce di guerra, uomo fatto, personalità matura. Le sue esperienze di giornalista e di ufficiale combattente lo hanno abituato a una vita intensa. Esaltato come eroe dai giornali e vezzeggiato come un ragazzo dai familiari, si annoia, sente l'incongruenza della situazione, ha bisogno di rompere l'incantesimo, ma non sa ancora come. Così lascia Oak Park per recarsi a Windemere, nel nord del Michigan, dove comincia la stesura di alcuni racconti, un romanzo e riprende a collaborare a qualche giornale. Ma i suoi genitori non sono disposti a prendere completamente sul serio la sua attività di scrittore. In una serie di interventi e pressioni, tentano di indurlo a cambiare strada. Per questa ragione, in piena estate, Ernest avrà un grave urto con la madre, che non riesce a liberarsi dalla convinzione che suo figlio altro non sia che un ragazzo disadattato e scapestrato. Questa rottura costituirà una tappa dolorosa ma risolutiva nella vita di Ernest, che troverà il coraggio necessario per imboccare decisamente la strada della sua vocazione. Intensifica le collaborazioni, progetta racconti, alternando al lavoro di giornalista e narratore salutari partite di caccia - la sua seconda grande passione - nei maestosi boschi dello Stato del Michigan.
Collaboratore del quotidiano canadese "Toronto Star" all'inizio del 1920, nell'autunno è redattore di un periodico di Chicago. Qui conosce Sherwood Anderson che lo stimola ad impegnarsi nella narrativa, mentre il giornalismo sta diventando per Hemingway fonte di rapido successo. Nel settembre dell'anno seguente sposa Hadley Richardson; con lei, in dicembre, parte per l'Europa, corrispondente e inviato speciale del "Toronto Star". Manda articoli dalla Spagna, dalla Svizzera e dalla Francia, dove si stabilisce. A Parigi entra presto in contatto con un gran numero di scrittori e artisti angloamericani. Conosce in particolare Gertrude Stein, Ezra Pound, James Joyce, F. Scott Fitzgerald. I primi due diventano i più efficaci punti d'orientamento per la sua ricerca letteraria, molto sensibile fin allora agli esempi di Ring Lardner e Sherwood Anderson. La Stein, cui lo scrittore si è legato di forte amicizia, contribuisce vivamente al rinnovarsi del suo stile. Ma fondamentale per gli sviluppi del linguaggio di Hemingway è la serie d'articoli che egli scrive nei luoghi della guerra greco-turca, seguendone il corso pressappoco fino alla conferenza della pace a Losanna. In quell'occasione intervista Mussolini, di cui fa un ritratto sferzante e anticipatore.
Nel 1923 gli nasce un figlio: Jack detto Bumby; nel luglio dello stesso anno esce il suo primo libro, Three Stories and Ten Poems (Tre racconti e dieci poesie), che raccoglie testi in gran parte arretrati, poco indicativi del reale valore dello scrittore. Nel dicembre, finita la collaborazione al "Toronto Star" si dedica in modo continuo all'attività letteraria e diventa in seguito redattore, a Parigi, della rivista di avanguardia "Transatlantic Review". Il 1924 è l'anno che segna forse la principale svolta di Hemingway come scrittore. Nell'aprile pubblica In our time (Nel nostro tempo), un volumetto dì trentadue pagine dove sono raccolte diciotto prose lirico-narrative di nuovissima e magistrale sensibilità, scritte dopo il viaggio in Medio Oriente. Edmund Wilson parla di Goya a proposito di quei minuscoli capolavori, e sarà da allora uno tra i suoi critici più attenti. Il libro verrà ripubblicato l'anno seguente, arricchito di nuovi racconti, alcuni dei quali appartengono al meglio della produzione hemingwayana. Intanto l'amicizia con Gertrude Stein e con Sherwood Anderson si va guastando. Cessa definitivamente nel marzo 1926 quando esce The Torrents of Spring (Torrenti di primavera), racconto "parodistico" scritto in qualche settimana per segnare il distacco di Hemingway dai patroni di un tempo. Lavora in quel periodo a The Sun Also Rises, ribattezzato poi Fiesta: è il romanzo della cosiddetta "generazione perduta", opera principale dello scrittore in quegli anni. Finita nell'aprile 1926 esce nell'ottobre seguente rendendolo famoso (anche per lo scandalo che suscita).
Nel 1927 conferma le sue doti di narratore con Men Without Women (Uomini senza donne), che gli vale un grande successo di critica e di pubblico. Divorzia dalla prima moglie; in seguito sposa Pauline Pfeiffer, con la quale torna negli Stati Uniti e prende casa a Key West in Florida. Intanto la prima stesura di A Farewell to Arms (Addio alle anni) è già avviata. Due avvenimenti drammatici segnano questo periodo: la difficile nascita del secondogenito, Patrick, e il suicidio del padre, la cui eco si ritrova anche in Per chi suona la campana. Finito a Parigi dopo lunghi travagli, Addio alle armi esce nel settembre 1929 ottenendo gran successo di pubblico e giudizi critici disparati, assai controversi. In ogni modo la celebrità di Hemingway è ormai consolidata. Viene tradotto ampiamente in tutto il mondo, meno che in Italia; il regime fascista lo ha messo al bando (anche per gli sgraditi riferimenti di Addio alle armi alla tragedia di Caporetto). Lavora a Death in the Afternoon (Morte nel pomeriggio), finito nel 1931 e pubblicato nel 1932. Insistenti sono anche questa volta i contrasti nei giudizi da parte della critica. Nel mutato clima letterario seguito alla crisi economica del 1929 molti scrittori (marxisti e non) si pronunciano per un'arte e una cultura politicamente, socialmente impegnate, mentre gli sviluppi del fascismo e il concretarsi della minaccia nazista provocano un'accentuazione delle ideologie di sinistra; un libro dedicato alle corride sembra, a molti, assurdo e colpevole. Anche per questo forse i racconti che seguono sono pieni di pessimismo. Nel 1933 Winner Take Nothing (Chi vince non prende niente) suscita elogi quasi unanimi, ma rinfocola le discussioni ideologico-morali che due anni dopo investiranno anche il saggio narrativo The Green Hills of Africa (Verdi colline d'Africa), percorso da aspre osservazioni d'argomento letterario e sociale. In quello stesso anno egli comincia a muoversi verso nuove posizioni ideologiche, nel senso dell'impegno politico e socialmente protestatario. Partendo da esperienze dirette interviene su vari aspetti negativi della società americana; e ciò che sta maturando in Spagna lo trova attentissimo. Quando nel luglio 1936 scoppia il moto franchista egli sta lavorando a un nuovo romanzo, di cui ha già pubblicato alcune parti: To Have and Have Not (Avere e non avere), ricco di motivi polemici contro un certo tipo di borghesia gaudente e corrotta.
Nel febbraio 1937 parte per la Spagna come giornalista, ma in breve combatte tra i repubblicani. Prende parte fra l'altro come sceneggiatore alle riprese del film The Spanish Earth (La terra di Spagna). In quello stesso anno pubblica Avere e non avere; l'anno seguente The Fifth Column and the First Forty Nine Stories (La quinta colonna e I quarantanove racconti). Oltre alla commedia (La quinta colonna) dell'anno prima, il libro comprende le principali raccolte dei tempi precedenti e due nuovi racconti, Francis Macomber e Le nevi del Chilimangiaro. Durante la guerra di Spagna conosce la giornalista Martha Gellhorn, che sposerà nel 1940 dopo il divorzio da Pauline. Dal 1939 si stabilisce a Cuba in una fattoria nei pressi dell'Havana, dove scrive gran parte di For Whom the Bell Tolls (Per chi suona la campana); il libro suscita impressioni fortissime e dibattiti a non finire. Nel gennaio 1941 lo scrittore e la terza moglie partono per l'Estremo Oriente come corrispondenti nella guerra cino-giapponese. L'ingresso degli USA nel secondo conflitto mondiale vede Hemingway impegnato in un'efficace opera di pattugliamento antisommergibile, nelle acque della Florida, col suo grosso battello da pesca opportunamente attrezzato. Si trasferisce poi in Europa al seguito dell'esercito statunitense, di nuovo come corrispondente di guerra. Sbarca tra i primi in Normandia, ed entra a Parigi con le avanguardie partigiane. Per il suo coraggio viene decorato con la Bronze Star. Gli articoli di questo periodo formano in realtà anche un'opera narrativa di alto valore.
Quarto matrimonio nel 1946: divorziato l'anno precedente da Martha, sposa la giornalista Mary Welsh. In questo periodo lavora a un'opera molto ampia che vorrebbe intitolare Della Terra del Mare e dell'Aria, incompiuta, (e che in parte si riannoda alle esperienze fatte da Hemingway come giornalista nella seconda guerra mondiale). Nel 1948 viene in Italia per un soggiorno di alcuni mesi che trascorre tra Cortina e Venezia; ad esso si ispirerà per Across the River and into the Trees (Di là dal fiume e tra gli alberi), che pubblica nel 1950. Nel 1952 dà alle stampe The Old Man and the Sea (Il vecchio e il mare); il successo di pubblico e gli elogi della critica sono straordinari. L'anno seguente gli viene conferito il premio Pulitzer. L'ultimo libro influisce anche sulla giuria del "Nobel" che gli assegna il Premio per la letteratura del 1954. Lo scrittore non assiste alla cerimonia, dichiarandosi impedito dai postumi di un incidente aereo occorsogli durante una spedizione di caccia in Africa. In realtà attraversa un periodo di crisi nervosa, ben più grave delle ferite riportate nell'incidente aereo. Fra l'altro la stampa di tutto il mondo lo aveva dato per morto ed erano usciti moltissimi necrologi. Si ristabilisce in salute, riprende a viaggiare, alternando tuttavia a periodi di benessere altri caratterizzati da sempre più gravi depressioni nervose, esasperate nel 1960 da un'infermità agli occhi che gli fa temere la cecità. Lavora ancora intensamente, ma con estrema fatica. Nel 1960 un articolo per "Life" sulle corride gli si dilata fino a trasformarsi in un lungo racconto, The Dangerous Summer (Un'estate pericolosa), che esce a puntate; ha dovuto comunque "tagliare" gran parte del testo, restandone sconvolto. Il lavoro a Festa mobile, libro di ricordi sulla Parigi della sua giovinezza, aumenta le sue ansietà; il 30 novembre 1960 viene ricoverato in una clinica del Minnesota. Nel gennaio dell'anno seguente torna a Ketchum presso Sun Valley (Idaho), dove si è stabilito con la moglie da quando i rapporti con la nuova Cuba di Fidel Castro si sono guastati. È ben presto vittima di un'altra crisi, che gli impedisce il lavoro di revisione al libro su Parigi, che i curatori intitoleranno poi A Moveable Feast (Festa mobile): uscirà postumo. Nell'aprile la moglie sventa un tentativo di suicidio: nel primo mattino del 23, lo trova in anticamera, di fronte alla rastrelliera dei fucili; con una mano Ernest stringe una carabina e con l'altra due cartucce. Sopra la rastrelliera ha posato una lettera indirizzata a lei. Mary cerca di distrarlo fino all'arrivo del medico. Lo scrittore aveva sempre più difficoltà a continuare il suo lavoro, ma la moglie non sospettava che la malattia lo avrebbe indotto a tanto. Da quanto raccontò poi, Ernest, scoperto davanti alla rastrelliera, rimane calmo e non fa il minimo tentativo di infilare le cartucce nell'arma. Mary finge di ignorare il fucile e gli chiede solo la lettera. Ernest non vuole dargliela, gliene legge solo qualche passo. Lo scrittore vi parla del testamento e dà notizia del fatto di avere provveduto a trasferire sul conto di lei trentamila dollari. Ricoverato per un periodo di cure, a un medico confessa che non riuscendo più a scrivere, non ha più ragione di vivere. Ci ha rinunciato. Per questo ripete che si ucciderà. Sotto la cura affettuosa della moglie e di qualche intimo amico, Hemingway viene preservato dal compiere un gesto irreparabile. Ma nonostante i sedativi che gli vengono abbondantemente somministrati e ogni espediente escogitato per distrarlo e ridargli fiducia, non desiste dalla volontà di farla finita. Dimesso dall'ospedale nel mese di giugno torna a Ketchum apparentemente in migliori condizioni. Ma il 2 luglio viene trovato morto al pianterreno della casa dalla moglie, accorsa dopo aver udito uno sparo. Ernest Hemingway, secondo la versione accreditata dai familiari, "stava pulendo uno dei suoi fucili", e "involontariamente" aveva finito così la vita.
Frasi Celebri di Ernest Hemingway
- Famiglia:
- Essere un padre di successo è un ruolo unico: quando hai un figlio, non seguirlo solo per i primi due anni.
- Morale:
- Fino ad ora, sulla morale ho appreso soltanto che una cosa è morale se ti fa sentire bene dopo averla fatta, e che è immorale se ti fa star male.
- Libri/Scrivere:
- Gli scrittori si forgiano nell'ingiustizia come si forgiano le spade.
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Data creazione biografia:
2 novembre 2005
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