Poeta satirico
Poco si conosce della sua vita, se non ciò che si ricava dalle sue stesse opere e dai pochi accenni nei versi dell'amico Marziale. Fu probabilmente di famiglia benestante e ricevette una buona educazione retorica. Esercitò l'avvocatura e, secondo una tradizione non molto attendibile. Scrisse 16 Satire nelle quali denunciò con crudo realismo i vizi della società romana. Raccolte in 5 libri, vennero pubblicate dopo la morte dell'imperatore Domiziano, quando (sotto Nerva, Adriano e Traiano) il clima politico sembrava concedere una maggiore libertà. Nella ricca tradizione della satira latina Giovenale occupa una posizione a sé, lontana dai modi bonari di Orazio e di Persio. La sua indignazione si risolve infatti in una satira senza speranza, che non pretende né si illude di poter indurre gli uomini a correggersi. Morì in Egitto verso 140 d.c.
Frasi Celebri di Decimo Giunio Giovenale
- Parole Famose:
- Bisogna pregare perché ci sia una mente sana in un corpo sano.
- Desiderare:
- Questo voglio, così comando, che il mio volere valga da ragione.
- Piacere:
- Se vuoi gustare veramente un piacere, conceditelo raro.
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