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Biografia di Corano

Corano

Corano (arabo al-Qur'an), il testo sacro fondamentale dell'Islam. Il termine arabo significa lettura o recitazione di un testo a fini liturgici; potrebbe trattarsi della forma arabizzata di una parola siriaca, che indica il libro contenente quelle che, per i musulmani, sono rivelazioni consegnate da Allah (Dio) a Maometto durante la sua vita di profeta alla Mecca e a Medina nei primi decenni del VII secolo.

Le rivelazioni erano state trasmesse in lingua araba e, secondo la tradizione musulmana più diffusa, avvenivano attraverso l'arcangelo Gabriele (Jibrail). I seguaci di Maometto impararono a memoria le rivelazioni che il profeta recitò loro e talvolta le trascrissero su oggetti come foglie di palma, schegge d'osso e pelli di animale. Dopo la morte di Maometto, avvenuta nel 632, i suoi seguaci, intorno al 650, durante il califfato di Othman, conferirono loro la forma nella quale attualmente conosciamo il Corano. Poiché l'arabo scritto presenta solo le consonanti, secondo la tradizione le vocali vennero introdotte nel testo successivamente. Dal IV secolo del calendario islamico (cioè dal X secolo), tra i metodi di lettura (ovvero di aggiunta delle vocali) del testo che erano nel frattempo nati, ne vennero considerati accettabili solo sette.

Queste letture accettate non devono confondersi con le varianti testuali introdotte da alcuni compagni di Maometto, che in seguito vennero soppiantate dalla versione "othmanica". Numerosi studiosi contemporanei del Corano non musulmani hanno accettato i racconti tradizionali circa il modo in cui venne composto il testo coranico quale esso è conosciuto oggi; recentemente, tuttavia, alcuni di essi hanno avanzato ipotesi differenti, applicando al Corano teorie e metodi che si sono dimostrati utili nell'analisi della Bibbia.

Il Corano è suddiviso in 114 capitoli (sure), ciascuno recante un titolo diverso, suddivisi a loro volta in versetti (ayat); le suddivisioni in versetti e capitoli dipendono dalle diverse edizioni del testo. Il Corano, che ha quasi la medesima lunghezza del Nuovo Testamento della Bibbia cristiana, non è strutturato nel modo in cui sarebbe stato rivelato a Maometto, ma secondo la lunghezza dei capitoli; questi ultimi sono generalmente più brevi verso la fine del libro, con la sola eccezione del primo al-Fatiha, "l'Aprente", che presenta solo sette versetti.

Il Corano è stato composto sia in prosa che in versetti sciolti, il cui stile è spesso allusivo ed ellittico; la struttura grammaticale e il vocabolario sono spesso oscuri, e, come molti testi sacri, si presta a diverse interpretazioni, dal momento che alcuni passi sono di difficile comprensione. Generalmente viene appreso a memoria e recitato in alcune scuole, le scuole coraniche appunto, tipiche della comunità musulmana, dalla quale viene tradizionalmente considerato l'esempio più fulgido di lingua araba: poiché in genere i musulmani accettano il fatto che il Profeta fosse analfabeta, viene ritenuto un miracolo il fatto che una simile opera sia stata prodotta per mezzo di Maometto.

Il contenuto è costituito sostanzialmente da prescrizioni etiche e morali, da moniti sulla venuta dell'ultimo giorno e del giudizio finale, da narrazioni concernenti la vita degli "inviati", i profeti che precedettero Maometto (Adamo, Noè, Abramo, Isacco, Mosè, Elia, Giovanni Battista, Gesù) e dei popoli presso i quali essi furono inviati, nonché da regole riguardanti la vita religiosa o argomenti come il matrimonio, il divorzio e l'eredità. Il suo messaggio fondamentale è che esiste un solo Dio, il misericordioso creatore di tutte le cose, che richiama continuamente l'umanità alla sua adorazione e al suo servizio, inviandole profeti talvolta respinti dai popoli peccatori, ai quali sarà riservata una punizione. I temi principali del Corano e molte delle sue narrazioni esemplari sono condivisi dai testi sacri ebraici e cristiani, ma vengono spesso sviluppati in modo peculiare. Numerosi dettagli delle vicende riguardanti gli antichi profeti sono più simili alle versioni che si trovano negli apocrifi ebraici e cristiani, piuttosto che alle versioni contenute nella Bibbia.

Il Corano è stato interpretato dalla maggior parte dei musulmani come la parola di Dio quale egli l'ha consegnata a Maometto. Possiede quindi un ruolo centrale per l'Islam, paragonabile alla Torah per gli ebrei o alla Bibbia per i cristiani; i suoi testi vengono recitati nelle preghiere quotidiane obbligatorie e sono parte dell'insegnamento scolastico. È considerato dai musulmani una delle due fonti principali della legge islamica, insieme alla sunna per i sunniti e, per gli sciiti, agli imam.

Non è corretto, tuttavia, identificare il Corano con l'Islam, contrariamente a quanto sostengono alcuni autori musulmani, né accettare il Corano come la "verità" distinta dalle varianti o dalle corruzioni di origine umana contenute nella dottrina tradizionale musulmana. Senza la tradizione interpretativa che ne accompagna la lettura, gran parte del Corano sarebbe infatti di difficile comprensione.




L'interpretazione del Corano (nota tradizionalmente come tafsir) è una disciplina che, inaugurata nell'epoca in cui il testo coranico si è sedimentato nella scrittura, giunge fino ai nostri giorni. Sull'argomento esistono innumerevoli volumi, tra cui alcuni commenti attribuiti a studiosi dei primi tre secoli dell'Islam; la più antica opera di tafsir di una certa importanza è tuttavia quella dello storico e giurista di origine persiana al-Tabari (morto nel 923), che analizza il Corano versetto per versetto, riportando un serie di interpretazioni elaborate da studiosi precedenti e contemporanei sulla vocalizzazione, la grammatica, la lessicografia, l'interpretazione etica e morale e il rapporto del testo con la vita di Maometto. I diversi punti di vista vengono riferiti senza alcun commento, benché al-Tabari indichi frequentemente le sue preferenze.

Numerosi commenti successivi seguono il procedimento usato da al-Tabari, mentre altri sono più semplici e brevi dal momento che selezionano soltanto alcuni versetti per il commento limitandosi a poche interpretazioni molto sofisticate, oppure si specializzano in un solo argomento, come ad esempio il vocabolario coranico, che veniva considerato particolarmente oscuro.

Buona parte dell'opera di interpretazione riguarda essenzialmente le "occasioni di rivelazione": alcuni singoli versetti o gruppi di versetti vengono posti in relazione con la vita di Maometto, dal cui contesto essi traggono il significato immediato e letterale, che si aggiunge a quello più universale ed eterno dell'allegoria.

Alcuni moderni studiosi non musulmani ritengono che taluni elementi della vita di Maometto siano stati creati attraverso l'elaborazione di alcuni versetti coranici, con un procedimento indicato come "midrascico" per la sua somiglianza al modo in cui la tradizione ebraica elaborava, nel Midrash, i testi relativi ai personaggi della Bibbia. Se così fosse, la lettura del Corano compiuta attraverso i riferimenti alla biografia del Profeta comporterebbe uno schema circolare di ragionamento.

La tradizione del tafsir ha spesso rispecchiato le diverse tendenze presenti all'interno dell'Islam. L'interpretazione sciita di alcuni particolari versetti si è spesso discostata radicalmente da quella dei sunniti, trovando, ad esempio, riferimenti alla condizione particolare di Alì e degli imam nei versi del Corano. In tempi più recenti, sia i "modernisti" riformatori sia i "fondamentalisti" hanno interpretato il testo in maniera conforme al loro personale punto di vista. Qualcuno ha tentato di dimostrare che il Corano non solo è conforme a molte idee della scienza moderna, ma addirittura le prefigura. In realtà, è la stessa natura del testo coranico, sovente poco chiara, a rendere possibili interpretazioni così divergenti.

Una delle principali dispute teologiche dell'Islam riguardava la tesi della creazione del Corano nel tempo contrapposta a quella della sua natura sempiterna. La questione era complessa, poiché implicava, oltre a svariati aspetti teologici, una discussione sull'autorità dei califfi e degli studiosi di religione (ulema). La posizione secondo cui il Corano non era stato creato divenne dominante, ma trovò opposizione da parte di importanti gruppi all'interno dell'Islam, soprattutto degli sciiti.

È controversa anche la tesi di una traduzione del Corano dall'arabo originale in un'altra lingua, e, in tal caso, del suo possibile uso. Il testo è stato tradotto da musulmani e da non musulmani in diverse lingue, e la prima versione europea fu quella latina, realizzata a Toledo nel 1143 per volere dell'abate di Cluny, Pietro il Venerabile.

Frasi Celebri di Corano

Peccato:
Chi commette un peccato, contro sé lo commette.
Dio:
Dio non cambia ciò che è nella persone, finché non cambiano ciò che è in loro stessi.
Dio:
Se Dio volesse punire gli uomini secondo quello che meritano, non lascerebbe sulla faccia della terra neanche una bestia.

Libri Corano
Data creazione biografia: 20 novembre 2005
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